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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Sesso

Arrivano le "stanze dell'amore"

Arrivare a fine mese è sempre più una chimera per casalinghe e pensionate. “Una mano lava l’altra” e così, per arrotondare, le casalinghe romane affittano la loro camera da letto a coppie di amanti

Andare ogni volta in albergo per consumare una passione occasionale o per passare un po’ di tempo con l’amante è un lusso che, in tempi di crisi, i romani non possono più permettersi. Arrivare a fine mese è sempre più una chimera per casalinghe e pensionate. “Una mano lava l’altra” e così, per arrotondare, le casalinghe romane affittano la loro camera da letto a coppie di amanti. Quelle che hanno spirito imprenditoriale fanno anche da gancio: hanno, cioè, un giro di ragazze che forniscono ai clienti. Mi spaccio per una fidanzatina che ha la fantasia di guardare il suo uomo mentre amoreggia con un’altra e chiamo Renata (nome di fantasia), il miglior gancio di Centocelle. “Nessun problema” risponde, “basta dare i soldi in anticipo, 50 euro per la stanza e altri 50 per la ragazza. Te la trovo io”.

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L’appuntamento è a casa sua alle 18.30. Ci apre una signora 60enne un po’ trascurata, con un bambino nel seggiolone: “E’ mio nipote – dice quasi scusandosi – lo tengo quando mia figlia è di turno al supermercato”

Dopo un po’, arriva la ragazza, si chiama Lory, una spagnola 30enne particolarmente prosperosa. È a Roma da nove mesi e non ha ancora trovato lavoro; per camparestanza ad ore3 realizza collane in caucciù. Ogni tanto la chiama Renata e riesce a farsi 50 euro tutto d’un colpo. “Ci aiutiamo tra noi – dice la casalinga mentre prepara il caffè (un rito per rompere il ghiaccio) – ho tante amiche che hanno bisogno di guadagnare e – aggiunge vantandosi un po’, – ho gente che viene da ogni parte d’Italia, un avvocato di Salerno viene ogni fine settimana”. Già, perché si è creata una comunità, niente a che vedere con il freddo sesso praticato in un albergo fuori Roma. Ma anche nel cuore della Capitale c’è una zona dove si può affittare una stanza low cost: Monti, il quartiere radical chic di Roma. Ogni giorno, dalle 10 del mattino fino alle 20 di sera, via Capocci (vicino piazza degli Zingari) è costellata di ragazze in attesa dei passanti. “Vieni?” è la domanda in codice. D’altronde, nell’antica Roma lì c’era la Suburra, quartiere malfamato con locali discutibili. Le prostitute moderne, invece, hanno un accordo con le anziane del quartiere che mettono a disposizione la stanza. “All’appartamento qua davanti – mi dice Angela, colombiana di 35 anni (età dichiarata) – ci sono due anziane, se non mi vedi in strada, vai da loro”. Angela chiede 80 euro, non trattabili: “Devo anche pagare la stanza” dice quasi giustificandosi.

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