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Andrea Tarabbia è il vincitore della 57esima edizione del Premio Campiello

Madrigale senza suono scritto da Andrea Tarabbia è il vincitore dell'edizione del 2019 del Premio Campiello

Il Premio Campiello, nato per iniziativa della famiglia veneta Valeri Manera nel 1962, è arrivato alla 57esima edizione e quest'anno ha visto trionfare "Madrigale senza suono" di Andrea Tarabbia.

Madrigale senza suono

Il protagonista del libro è un uomo solo e tormentato, Gesualdo da Venosa che arriva a compiere un efferato omicidio. Sarà proprio questo crimine a cambiargli la vita e a far emergere il suo genio creativo. Gesualdo diventa uno dei più famosi madrigalisti vissuto a cavallo tra Cinque e Seicento. L'uomo per vendicare l'onore e il tradimento, uccide Maria D'Avalos, dopo averla sposata nonostante i pettegolezzi. Saranno propio la nostalgia, la solitudine e il tormento a far emerge il talento del madrigalista. L'autore Andrea Trebbia trasporta il lettore al confine imprevedibile tra delitto e genio.

Il Premio Campiello ha premiato al secondo posto Giulio Cavalli con "Carnaio" il protagonista è Giovanni Ventimiglia un pescatore da tutta la vita. Improvvisamente nel mare che conosce come le sue tasche, iniziano a spuntare corpi di ragazzi di colore. Le autorità non sanno come affrontare la situazione e da Roma prendono tempo. I cittadini saranno costretti a escogitare un sistema per affrontare l’emergenza, e poi nel tempo trasformarla in profitto.

Al terzo è arrivato Paolo Colagrande con "La vita dispari", La storia di un ragazzo che vede a metà il mondo. Quando scompare iniziano una serie di malintesi e causalità all’insegna del paradosso

Il quarto posto è stato assegnato a Laura Pariani con "Il gioco di Santa Oca" un romanzo storico ambientato nella metà del '600. Tra le brughiere del sud la cantastorie Pùlvara ripercorre l’epopea di Bonaventura e della sua banda che si ribellarono ai soprusi. La donna che si era unita in gioventù a quegli uomini travestendosi da maschio, ha deciso di raccontare ai contadini le loro imprese avvicinandosi sempre più al mistero della vita di Bonaventura Mangiaterra.

Il quinto posto ha visto trionfare Francesco Pecoraro con "Lo stradone" il romanzo ambientato nei primi anni venti del novecento, racconta la storia di una metropoli, simile a Roma, attraverso gli occhi di un uomo. Il settantenne chiuso in casa osserva dalla finestra del settimo piano tutto ciò che avviene nello "stradone". I personaggi che lo popolano incarnano i diversi aspetti della società: conformismo, razzismo, sessismo, scontro tra culture, tutto analizzato dall'occhio vigile e ironico del loro osservatore. 

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