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Lunedì, 11 Dicembre 2023
Asso di denari

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A cura di Carlo Sala

Gli affitti tornano ad aumentare, ma Roma va in controtendenza

Il rapporto sulle locazioni 2017 di Solo Affitti, rete immobiliare specializzata nella locazione con circa 300 agenzie, elaborato con il supporto scientifico di Nomisma, rileva che i canoni di locazioni nelle principali città italiani sono aumentati, anche se con qualche eccezione. Gli affitti in Italia sono cresciuti in media del 2,6% per le case non arredate e del 4,1% per quelle arredate. Monolocali, trilobati e quadri locali hanno tutti fatto registrate crescite degli affitti del 2,8%.

I rincari più alti per case non arredate si sono avuti a Cagliari (+12%), Genova (11,4%), Venezia (+9,1%), Bari (+8,3%) e Campobasso (+7,8%), mentre la stessa tipologia di immobile ha visto diminuìre i prezzi d’affitto soprattutto a Catanzaro (-10%), Palermo (-7,2%), Perugia (-5,3%), ma anche a Roma (-4,1%) e Firenze (-1,4%). A Milano i canoni di locazione sono cresciuti dello 0,8%, ma l’incremento arriva anche al +8% per le abitazioni arredate. Per una casa ammobiliata si pagano mediamente 586 euro al mese, il costo sale di 11 euro in presenza di un garage, ma il rapporto sulle locazioni di Solo Affitti evidenzia un allargamento della forbice dei canoni medi tra Roma (789 euro) e Milano (938 euro), che  nel 2017 arriva a 149 euro (era 108 euro nel 2016).

Si affitta l’abitazione principale soprattutto a Campobasso e Napoli (80% e 70% rispettivamente), mentre Bologna (56,7%) e Trieste (55%) sono i capoluoghi con la più alta percentuale di lavoratori in trasferta. Fli studenti ‘sono di casa’ a Firenze e Trieste (40%) e a Milano e Bari (35%). Per affittare una casa si impiegano mediamente 2,1 mesi, ma i tempi sono più brevi in centro (1,8) e più lunghi in periferia (2,6). Aosta (3,5) e Napoli (3,4) sono i capoluoghi coi tempi più lunghi per arrivare alla firma del contratto, mentre le trattative sono molto rapide a Cagliari (0,9 mesi), Bologna (1,3) e Firenze (1,3). Oltre il 90% di chi affitta appartamenti opta per la cedolare secca, prevalentemente associata (nel 64,5% dei casi) a contratti a canone concordato.
 

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