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Giovedì, 28 Marzo 2024
Asso di denari

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A cura di Carlo Sala

I conti della Bce e delle altre banche centrali: facciamo il punto

Il piano di allentamento monetario (quantitative easing) della Banca centrale europea procede a rilento. L'acquisto di titoli di Stato ha infatti incrementato il bilancio della Bce di 580 miliardi di euro in 9 mesi, ma il valore di 2.766 miliardi di euro che gli asset detenuti dall’Eurotower hanno fatto registrare all’inizio del 2016 resta lontano da quello di oltre 3.100 miliardi, pari al 32% del Pil dei Paesi aderenti all’euro, che l’istituto basato a Francoforte aveva raggiunto tra dicembre 2011 e giugno 2012, quando per fronteggiare la crisi aveva espanso il proprio bilancio (cioè comprato titoli di Stato) per quasi 900 miliardi.

Più titoli detiene nel proprio portafoglio la Bce, maggiore è l’aiuto fornito agli Stati dalla Bce stessa, comprando appunto le loro emissioni. Anche per via delle difficoltà di mettere d’accordo più Paesi – a partire dalla Germania, dove sono in molti a non vedere di buon occhio il fatto che l’Eurotower compri titoli di Stato di Paesi in difficoltà per aiutarli – la Bce sta facendo molto meno degli analoghi istituti di  Giappone, Svizzera, Usa e Regno Unito. 

La Banca centrale svizzera possiede 1,12 volte la ricchezza dell’intera Confederazione: il valore di 635 miliardi di franchi svizzeri degli asset detenuti a fine novembre equivale infatti al 112% del Pil della confederazione. In un anno, l’istituto ha ampliato il proprio bilancio di oltre cento miliardi di franchi, ma diversamente dalla Bce il suo problema non è stato quello di aiutare uno Stato in difficoltà, ma al contrario di impedire l’eccessivo apprezzamento del franco svizzero (testimonianza, appunto, della solidità dei conti dello Stato che emette quella valuta). In totale, 586 miliardi di asset sono in valuta estera, e riflettono il tentativo della banca centrale di impedire l'apprezzamento del franco svizzero.

La Bank of Japan ha ampliato la gamma di prodotti finanziari che può comprare: di oltre 386mila miliardi di yen, cioè oltre 2.800 miliardi di euro il valore degli asset detenuti al 30 settembre scorso, con un incremento di oltre 1.300 miliardi in 18 mesi, la BoJ ha in portafoglio oltre 100 miliardi di euro tra azioni, commercial paper, corporale bond e quote di fondi. Il suo patrimonio ha un valore pari al 63% del Pil giapponese, e in base a una decisione recente d’ora in poi potrà inclu-dere anche Etf e partecipazioni in fondi immobiliari.

Anche la Fed Usa e la Bank of England hanno aumentato i propri bilanci: la prima è arrivata nel dicembre 2014 a detenere asset a 4.500 miliardi di dollari (di cui circa 2.500 miliardi investiti in Treasury Bond e 1.800 miliardi in mbs delle agenzie federali), partendo dai circa 800 miliardi di as-set detenuti nel luglio 2007 non si è comunque mai spinta ad avere un bilancio pari a oltre il 30% del Pil statunitense; la seconda ha portato il proprio bilancio a un valore di 404 miliardi di sterline grazie all’acquisto di titoli di Stato (Gilt) fino al massimo del 70% di ogni emissione contro il limite del 33% del programma della Bce.

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