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Giovedì, 25 Aprile 2024
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A cura di Carlo Sala

Compravendite immobiliari cresciute nel 2017, ma i prezzi restano stabili

Compravendite immobiliari in aumento in Italia nel 2017, ma la crescita della domanda non ha fatto alzare i prezzi, che appaiono stabili anche nel primo trimestre del 2018,  secondo quanto emerge da un sondaggio congiunturale della Banca d'Italia.

Le compravendite immobiliari del 2017 sono state il 4,9% in più dell’anno precedente (pari a 542.480 transazioni), secondo quanto rilevato dall'Agenzia delle Entrate e dall’Abi, precisando che si tratta del «quarto anno consecutivo con il segno più». Nel 2016 l’aumento era stato addirittura del 18,6%.

Milano guida la lista delle grandi città con i maggiori rialzi con un +8,1%, davanti a Palermo (+7,9%), Firenze (+7,8%) e Napoli (+7,4%), mentre a Roma l'aumento è stato del 3% e Bologna è andata in controtendenza, con un calo del 3,3%. A livello di macroaree il Nord Ovest (dove si concentra oltre un terzo del mercato nazionale) ha registrato un incremento del 5,3% e il Sud  del 5,8% mentre l’area del Centro si è fermata a +3,5%.

Gli acquisti di nuda proprietà sono aumentati dell’1,3%, quelli di pertinenze del 12,4% e quelli di box e posti auto del 3,8%. Le abitazioni locate sono state, invece calate intorno a circa 1,4 milioni, in diminuzione dello 0,8% rispetto al 2016.

il 71% degli agenti immobiliari segnala prezzi stabili nel primo trimestre 2018 (erano il 67,8% tra ottobre e dicembre 2017) mentre la quota di quelli che nei primi 3 mesi dell’anno segnalano pressioni al ribasso sulle quotazioni è scesa al 25,4% e dal 28% del trimestre precedente.

Circa l’80% delle agenzie immobiliari vende almeno un'abitazione (ma la percentuale era dell’83,3% nel trimestre precedente) e Bankitalia rileva che le "condizioni di domanda continuano a migliorare", con un numero di potenziali acquirenti aumentato a 10 punti percentuali (da 6).

Circa l'80% dei mutui è finanziato con mutuo ipotecario e il 18% degli agenti indica come causa della decadenza degli incarichi le difficoltà dei potenziali acquirenti nell'ottenere il prestito, una quota che resta "contenuta" dopo aver toccato nel trimestre precedente il livello minimo dall'avvio del sondaggio nel 2009 (15,4%).

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