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Giovedì, 28 Marzo 2024
Asso di denari

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A cura di Carlo Sala

Prestiti, ora sono convenienti: ma ottenerli è quasi impossibile

Segni di rallentamento ad aprile per il mercato del credito, nonostante il 2016 abbia dimostrato segnale di una timida ripresa in Italia. Se dunque mai come oggi conviene farsi prestare denaro, l’accesso alle banche per ottenere finanziamenti resta ancora parzialmente difficoltoso. Le erogazioni di liquidità ad aprile sono calate di 3,1 miliardi rispetto a marzo, secondo i dati pubblicati dall’Abi (Associazione bancaria italiana), per un valore complessivo di 1.820,3 miliardi. 

I prestiti a famiglie e imprese italiane sono stati 1.406 miliardi e hanno registrato una contrazione di 7,5 miliardi su base mensile. Su base annua, i finanziamenti alle famiglie sono calati dello 0,3%. Anche i tassi sui prestiti alle imprese hanno toccato il minino: 1,85% contro  l’1,90% di marzo. Complessivamente, sui prestiti si ha un tasso medio del 3,12%, anche in questo caso un nuovo livello minimo storico e in calo dal 3,16% di marzo.

Le sofferenze nette sono cresciute a 83,6 miliardi dagli 83,1 di marzo, pari al 4,6% degli impieghi (dato invariato su base mensile), ma si assiste a un aumento della raccolta tra la clientela di 11,1 miliardi a 1.686,2 miliardi. 

Lo spauracchio del “bail-in”, l’ipotesi cioè che anche chi deposita denaro in banca sia chiamato a ripianare le perdite di quest’ultima (sopra una certa soglia di deposito) non starebbe allontanando i risparmiatori dalle banche italiane, pur in un’era di tassi zero, in cui per i propri depositi non si ottiene di fatto alcuna remunerazione. In media, i tassi passivi per le banche sono pari all’1,10%, mostrando uno spread in calo a 202 punti base.

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