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Giovedì, 18 Aprile 2024
Asso di denari

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A cura di Carlo Sala

I casi in cui un figlio dà diritto a percepire i contributi figurativi

L’aspettativa di un figlio, il parto e l’attenzione al figlio stesso fino a una certa età rappresentano tutte cause - come spiega il portale Pensioni&Lavoro - per le quali la madre che sia  lavoratrice dipendenti (e in alcuni casi anche il padre lavoratore dipendente) possono ottenere i contributi figurativi. Di seguito le varie ipotesi in cui si possono ottenere questi contributi.

La madre ha diritto ai contributi figurativi in caso di astensione obbligatoria dal lavoro per via della maternità, astensione che copre il periodo che va da 2 mesi prima della data presunta del parto, rilevabile dal certificato medico di gravidanza, a 3 mesi dopo la data effettiva del parto. Se, come prevede la legge 53 del 2000, la lavoratrice dipendente in dolce attesa sceglie di astenersi dal lavoro solo a partire dall’ultimo mese precedente la data presunta del parto, il mese di astensione obbligatoria saltato prima del parto viene recuperato in aggiunta ai 3 mesi di astensione obbligatoria dopo il parto ed ai fini dei contributi figurativi, le mensilità rilevanti restano dunque 5.

La madre ha diritto ai contributi figurativi anche per l’astensione facoltativa, consentita nella misura di 6 mesi (continuativi o no) fino all'ottavo anno di età del figlio.

Anche il padre ha diritto ai contributi figurativi per l’astensione facoltativa, per un massimo di 6 mesi (7 in particolari circostanze), continuativi o meno. Il padre può beneficiare dell’astensione con relativi contributi anche durante i mesi di astensione obbligatoria della madre e durante i periodi nei quali sono per lei previsti i riposi orari dedicati all'allattamento. I

ll periodo massimo di astensione dei 2 genitori è di 10 mesi che possono arrivare a 11 se il padre si è assentato dal lavoro per non meno di 3 mesi, anche frazionati, e intende fruire di ulteriori periodi, fino a sette, l'astensione complessiva dei genitori può arrivare a undici mesi. Questi periodi possono essere ripartiti a piacimento tra madre e padre ma rispettando precisi criteri:

  • la madre non può comunque superare i 6 mesi di astensione;
  • il padre può arrivare a 7 mesi di astensione superato i 4 mesi di astensione volontaria.

La malattia del figlio dà diritto a contributi figurativi per la madre che si assenti dal lavoro per curarlo purché il figlio abbia non più di 8 anni (e a condizione ovviamente che sia presentato un certificato medico che attesti la malattia del bambino). I contributi figurativi sono riconosciuti per assenze dovute a malattie del figlio fino all’età di 3 anni, mentre per malattie del figlio di età tra i 3 e gli 8 anni vengono corrisposti dietro riscatto della lavoratrice (cioè a pagamento, come previsto per il recupero degli anni di università) o versamento di contributi volontari.

I contributi figurativi per donne in regime di sistema contributivo, cioè in pratica per donne che non hanno mai avuto lavoro dipendente e contributi prima del 1995, sono corrisposti anche per:

  • assenze dal lavoro fino a 170 giorni dovute all'educazione di ogni figlio (sino al sesto anno di età);
  • assenze di 25 giorni l'anno fino a un massimo di 24 mesi per per assistere figli sopra i 6 anni (o anche un genitore o il coniuge inabile);
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