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Martedì, 23 Aprile 2024
Asso di denari

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A cura di Carlo Sala

I costi occulti che si pagano agli operatori telefonici

Persa la facoltà di tariffare i consumi telefonici ogni 4 settimane, senza peraltro che la tariffazione mensile abbia ridotto i costi per gli utenti, le compagnie telefoniche dispongono di diverse ulteriori leve per fare introiti, secondo un calcolo fatto dalla Unc, l’Unione nazionale consumatori ce portato all’Antitrust come atto di accusa nei confronti di Tim, Vodafone, Wind Tre e Fastweb

Ai consumi fatturati in bolletta si assommano costi pari a un 10-15% in più rispetto ai costi delle chiamate, che spesso l’utente ignora o fatica a individuare e che sono legati a prestazioni accessorie (non necessariamente gradite o utilizzate) rispetto al traffico voce.

Si paga per ascoltare la segreteria telefonica ed il costo varia a seconda dell’operatore: Tre fa pagare 0,20 euro a chiamata indipendentemente dalla durata della chiamata o dall’ascolto dei messaggi, Vodafone 1,50 al giorno (non nei giorni in cui non si utilizza la segreteria), mentre Tim impone un costo variabile a seconda del piano tariffario (i piani base sono intorno ai 50 centesimi a settimana per Tim, Vodafone e Wind).

Si paga per il servizio che avverte se si è stati cercati ma non trovati (si tratta di ChiamaOra, Ti ho cercato, Chiamami). Vodafone prevede un costo di 0,12 euro al giorno (ma solo quando il servizio viene utilizzato), Wind di 0,19 a settimana, Tre di 1,50 euro al mese e Tim di 1,90 al bimestre.

Può essere a pagamento la chiamata per sapere quanto credito resta per il traffico voce e/o dati. Solo Vodafone in questo caso applica un costo (0,40 euro per ogni telefonata al numero 414) che peraltro si può evitare perché lo stesso servizio è offerto da Vodafone gratuitamente tramite App o sito internet.

E’ a pagamento il servizio antivirus, dove previsto: finora lo fornisce soltanto Vodafone (tramite Rete sicura) e la sua attivazione avviene automaticamente all’attivazione della sim, ad un costo di 1 euro ogni 4 settimane (il servizio è però gratuito per le prime 3 settimane successive all’attivazione della sim).

Si paga l’attivazione della scheda sim presso i punti vendita: oltre al costo della scheda in sé (di norma 5 euro), si deve infatti versare una somma tra i 3 e i 5 euro (a seconda dell’operatore) per l’attivazione, che è invece totalmente gratuita se si accede al sito web dell’operatore di cui si è scelta la scheda.

Risultano a carico dell’utente ulteriori costi non bene illustrati dagli operatori; dal costo dell’incasso mensile dei consumi effettuati (quale che sia il metodo che si è scelto per pagare) ai costi per la navigazione online tramite hotspot (il problema si è posto per Vodafone) alle penali per il recesso dal contratto di abbonamento.

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