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Giovedì, 25 Aprile 2024
Asso di denari

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A cura di Carlo Sala

Il commercio è fuori dalla crisi: boom di compravendite di negozi

L’ecatombe di negozi che abbassano per sempre la serranda potrebbe essere finita. Un’analisi dell’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa su dati Agenzia delle Entrate evidenzia che nel primo trimestre 2016 le transazioni immobiliari sono in aumento non solo nel comparto residenziale ma anche nel segmento degli immobili per l’impresa.

Nel settore commerciale le compravendite sono cresciute del 14,5% rispetto allo stesso periodo del 2015. In cifra assoluta, i locali da adibire ad attività commerciali comprati e venduti sono stati 6.774 in più rispetto al periodo gennaio-marzo dell’anno scorso. Nell’intero 2015 la compravendita di locali commerciali è salita dell’1,9% (pari a 26.234 unità).

Le compravendite di negozi sono aumentate anzitutto a Palermo, dove la variazione annua è stata +27,6%. Aumenti importanti anche a Verona (+23,3%) e a Firenze (+19,2%), mentre Roma e Milano, più grandi e quindi con più immobili, sono ai primi posti per numero complessivo di scambi: nella Capitale le transazioni sono state 1477 (in rialzo dell’8,4% rispetto al 2014), nel capoluogo lombardo 1332 (pari al 14,1% in più). Torino con -2,2% e Bologna con -0,9% sono le uniche due città in controtendenza nelle quali le compravendite di negozi sono diminuite.

Ad acquistare negozi sono soprattutto gli investitori, mentre gli utilizzatori tendenzialmente preferiscono la locazione. I primi mirano a rendimenti che possono andare dall’8 al 10% annuo lordo a seconda della rischiosità dell’investimento.

La domanda riguarda anzitutto il mondo della ristorazione, anche se l’offerta sul mercato non sempre riesce a soddisfarla per carenza di immobili dotati di canna fumaria. La domanda è sempre elevata per le tipologie posizionate in vie di passaggio, ma anche in qui si riscontrano dei casi di vacancy. Fanno eccezione le high street delle grandi città dove la domanda è sempre molto alta e vede in prima fila i grandi marchi, soprattutto della moda. Si segnalano anche richieste di spazi medi per l’apertura di supermercati di vicinato. Sulle strade non di passaggio si nota maggior vacancy e gli immobili presenti talvolta sono destinati all’insediamento di attività di servizi. 

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