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Venerdì, 19 Aprile 2024
Asso di denari

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A cura di Carlo Sala

La cultura made in Italy vale 1,4 miliardi di esportazioni (nella prima metà dell’anno)

La cultura rende e non solo sul territorio nazionale, ma anche all’estero. La Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi ha infatti stimato quanto valgono i prodotti a carattere culturale e ricreativo che l’Italia vende fuori dai propri confini.

L’export di cultura made in Italy ha fruttato 1,4 miliardi nel primo semestre del 2018 con una crescita del 13,4% su base annua.

Le esportazioni culturali riguardano anzitutto libri, periodici e prodotti editoriali, da cui nella prima metà dell’anno si sono ricavati 584 milioni di euro (+21,3%). Seguono gli articoli sportivi per 483 milioni di euro (+4,7%), attività ricreative per 169 milioni (+27,8%), strumenti musicali per 67 milioni (+8%).

Chi guadagna con esportazioni culturali è anzitutto Milano, che nel primo semestre dell’anno ha visto arrivare da oltre confine 171 milioni di euro (+6,8%), cioè un ottavo del totale nazionale. Alle sue spalle si piazzano Forlì-Cesena con 168 milioni, Modena (passata da 60 a 142 milioni) e poi Treviso, Piacenza, Bergamo, Torino, Genova, Trento e Padova. La Lombardia guida la classifica delle Regioni: con 327 milioni di export culturale in 6 mesi (+5,1%) rappresenta quasi un quarto del totale italiano (dietro Milano, con vendite per 171 milioni, a esportare sono Bergamo, per 48 milioni, Monza e Brianza, per 29 milioni, Varese e Lodi, per 19, Mantova, che esporta per un valore di quasi 11 milioni, e Brescia, a quota 8,5). Il 54% dell'export culturale lombardo è rappresentato da libri, seguono le attività di intrattenimento (17%) e gli articoli sportivi (15,2%).

I maggiori mercati di sbocco sono Francia, Stati Uniti e Germania, ma la Polonia ha aumentato del 66,1% gli acquisti di prodotti e servizi culturali e ricreativi dall’Italia, la Spagna e la Svizzera del 28%). I francesi i primi acquirenti stranieri di prodotti editoriali, fotografia e articoli sportivi, gli Usa di prodotti delle attività creative e di intrattenimento (+24%), delle biblioteche e degli archivi (+62,6%) e per strumenti musicali (+37,9%). La Repubblica Ceca si distingue per apprezzare attività cinematografiche, video e televisive, la Bulgaria per giochi per computer e software, la Serbia per l'editoria musicale. Tra i principali 15 mercati figurano anche Giappone, Cina e Hong Kong.

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