Debiti maggiori del patrimonio? Si paga col piano del consumatore
Per chi abbia accumulato debiti che risultino superioriore al patrimonio esiste il piano del consumatore, disciplinato dalla legge 3/2012 (ribattezzata legge ‘salva suicidi’), che mira a consentire al debitore in condizione di sovraindebitamento di accordarsi coi propri creditori per pagare i debiti in base alle effettive possibilità e vedersi cancellata la parte di debito che non riesce a coprire.
Il piano del consumatore non vale per imprenditori e professionisti a cui sia stato richiesto di saldare debiti inerenti all’attività imprenditoriale o professionistica. La legge riserva tale piano solo alla “persona fisica che ha assunto obbligazioni esclusivamente per scopi estranei all’attività imprenditoriale o professionale eventualmente svolta”, ma la Cassazione (sentenza n. 1869/ 2016) ha chiarito che anche imprenditori e professionisti possono ricorrere al piano del consumatore per debiti che non abbiano avuto origine dall’attività imprenditoriale o professionistica.
Il piano del consumatore può essere chiesto da persone e società/enti per debiti che non siano riconducibili a una sua colpa ma alle circostanze (spetta al giudice valutare la presenza di una colpa, ma per intendersi chi fosse andato a giocare al casinò per recuperare denaro con cui saldare un debito e si fosse ritrovato più indebitato di prima è con tutta probabilità destinato a essere considerato colpevole dei debiti assunti).
Il piano va chiesto dal debitore in tribunale che decide in 6 mesi se concedere l’omologazione perché il piano rispetta tutti i requisiti che il richiedente e il piano stesso devono soddisfare (il piano deve documentare con precisione la situazione economica e patrimoniale del debitore). Per presentare il piano il debitore deve farsi assistere da un organismo di composizione delle crisi o da un professionista abilitato/società di professionisti abilitati (dottori commercialisti, avvocati, notai, ragionieri e ragionieri commercialisti), che spetta a lui scegliere. Il tribunale competente è quello che esercita la giurisdizione nella località di residenza del debitore; una volta ricevuto il piano, il tribunale sente tutti i creditori interessati.
Il piano permette di sospendere tutte le procedure esecutive, già in corso o in procinto di partire. E consente ovviamente di sanare i propri i debiti, senza doverli per forza ripagare interamente. Il tribunale vigila sull’esecuzione del piano.
Il piano non può essere richiesto se lo si è già usato nei 5 anni precedenti e la procedura per chiederlo ha un costo di 98 per contributo unificato cui vanno aggiunti 27 euro per la marca da bollo nonché i costi per comunicazioni e notifiche e la parcella del professionista abilitato o dell’organismo prescelto.