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Venerdì, 29 Marzo 2024
Asso di denari

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A cura di Carlo Sala

Diventare madri in Italia: i "vincoli economici" tra lavoro che non c'è e spese troppo alte

In Italia si fanno pochi figli, meno di quelli che servirebbero per "rimpiazzare" chi muore, ma le difficoltà economiche ostacolano la procreazione soprattutto quando si ha già almeno un figlio.

Un figlio comporta la rinuncia al lavoro per il 22% delle donne in dolce attesa: entro due anni dal parto, infatti, queste donne escono dal mondo del lavoro. Tre donne su quattro che hanno già un figlio, peraltro, ne desiderano un secondo.

Il 73,1% di chi lavora part-time è donna, perché questa soluzione è prediletta soprattutto da chi deve occuparsi di bambini. Circa un terzo delle madri rinuncia a mandare i figli all’asilo per via dei costi delle rette e oltre la metà fa affidamento sui nonni. Le donne in carriera con figli mantengono il lavoro in tre casi su quattro grazie all’elevato capitale umano che titolo di studio e know-how conferiscono loro.

Un figlio tramite adozione internazionale costa da 20 a 30mila euro, mentre la fecondazione eteronoma in strutture pubbliche è possibile soltanto in tre Regioni e tre ospedali d’Italia: in Toscana, all’ospedale Careggi di Firenze, in Emilia Romagna al Sant’Orsola Malpighi di Bologna e in Friuli Venezia Giulia al Santa Maria degli Angeli di Pordenone.  

La fecondazione assistita costa non meno di 2mila - 4mila euro nei trecento centri privati abilitati a praticarla, a seconda che si tratti di fecondazione omologa o eterologa, cioè ottenuta con l’impiego di materiale riproduttivo ricavato all’interno della stessa coppia di futuri genitori o con l’apporto di un donatore esterno.  

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