Le donne in carriera portano alle aziende con per cui lavorano rendimenti di mercato elevati e profitti superiori secondo lo studio CS Gender 3000, elaborato dalla banca d'affari svizzera Credit Suisse.

In Italia le donne nei consigli di amministrazione sono il 30,8% nel 2015, cresciuta di quasi sei volte rispetto al 2010, tale percentuale colloca l’Italia al quarto posto a livello globale per presenza nei cda. La presenza femminile nei consigli è cresciuta globalmente dal 12,7% alla fine del 2013 al 14,7% alla fine del 2015, totalizzando così un incremento del 16% in due anni e del 54% dall’inizio del 2010. I Paesi che registrano la percentuale più alta di donne presenti nei consigli di amministrazione aziendali sono Norvegia (46,7%), Francia (34,0%) e Svezia (33,6%).

Le aziende con oltre il 50% di donne ai vertici hanno avuto sovraperformance del 10,3% dal 2013 a metà 2016, quelle col 25% di donne in posizioni di rilievo hanno limitato tale Compound Annual Groth (CAGR) del 2,8%, quelle col 33% di donne nel board al 4,7%.

Il mercato è disposto a pagare un premio del 19% nel rapporto price/book value (prezzo/patrimonio netto) le società che hanno una donna Ceo. Queste società presentano un Return on Equity (ROE) più alto del 19% rispetto alla media e garantiscono agli azionisti un dividendo più alto del 9%.

I Ceo donna sono il 50% più inclini a farsi affiancare da un direttore finanziario donna rispetto ai colleghi maschi e il 55% in più ad avere donne che gestiscono business unit.