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Giovedì, 28 Marzo 2024
Asso di denari

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A cura di Carlo Sala

Export italiano verso la Russia in calo del 34% in due anni

La posizione assunta dalla Russia rispetto all’Ucraina e l’annessione della Crimea e le conseguenti sanzioni verso Mosca varate dall’Unione europea due anni fa hanno comportato secondo la Cgia di Mestre una forte contrazione dell’export italiano dal 2014.

Gli affari con la Russia si sono ridotti di 3,6 miliardi di euro passando dai 10,7 miliardi del 2013 ai 7,1 miliardi di euro del 2015 (-34%).

L’export con la Russia si è ridotto soprattutto per la Lombardia, che ha visto diminuire i propri scambi commerciali per un valore di 1,18 miliardi. Alle sue spalle le regioni più colpite sono l’Emilia Romagna (-771 milioni) e il Veneto (-688,2 milioni).

Il settore in cui si è avuto il maggior calo è quello manifatturiero, a partire dai macchinari (-648,3 milioni di euro), per proseguire con l'abbigliamento (-539,2 milioni), gli autoveicoli (-399,1), le calzature e gli articoli in pelle (-369,4), i prodotti in metallo (-259,8), i mobili (-230,2) e le apparecchiature elettriche (-195,7). In totale, il manifatturiero ha registrato mancati affari per 3,5 miliardi. L’agroalimentare, secondo Coldiretti, ha perso 400 milioni di euro ed è stato ulteriormente danneggiato dalla diffusione in Russia di prodotti ‘italian sounding’, che imitano cioè la produzione made in Italy ma non sono autenticamente italiani.

Le sanzioni che limitano l’export scadono il 31 luglio 2016, poi l’Unione europea dovrà decidere se confermarle e prorogarle oppure no. Le sanzioni potrebbero anche essere attenuate o inasprite.

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