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Sabato, 20 Aprile 2024
Asso di denari

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A cura di Carlo Sala

Da gennaio imposta fissa del 24% sul reddito degli imprenditori

Novità in arrivo con la nuova legge di stabilità: si sta lavorando per introdurre l’Imposta sul Reddito dell’Imprenditore che sostituirà i regimi fiscali finora in vigore per l’esercizio di attività imprenditoriali/societarie, commerciali e artigianali.

L’Iri avrà un’aliquota del 24% e sarà uguale per tutte le imprese, sarà dunque meno cara rispetto a oggi (l’aliquota attuale parte dal 27,5%) e non si applicherà secondo il metodo proporzionale, in base a dimensioni dell’azienda soggetta a tassazione e forma societaria scelta per esercitare la propria attività. 

Chi sarà sottoposto a Iri non dovrà più tener conto dell’Irpef (e delle sue aliquote progressive dal 23% al 43% a seconda degli scaglioni di reddito), ma dovrà basarsi su un sistema di tassazione basato sui redditi lasciati in azienda. L’Irpef sarà dovuta solo sulla parte di profitti che il singolo incassi anziché lasciare nell’attività che ha generato i profitti stessi.

L’Iri sarà in vigore dall’1 gennaio 2017 per artigiani, commercianti, imprese individuali e società di persone, mentre le società di capitali continueranno a pagare l’IRES. Sulla base di analisi Ipsoa “risulta che delle circa 820mila società di persone, circa 126mila avrebbero un reale beneficio derivante dall’introduzione dell’IRI, e circa 250mila soci di società di persone”.

Nel 2017 potrebbe arrivare anche il cosiddetto regime di cassa che, per le imprese più piccole in possesso dei requisiti per la contabilità semplificata, sostituirà l’attuale criterio di competenza. Le aziende cui si applicherà il regime di cassa, se verrà davvero introdotto, potranno evitare di pagare le tasse sulle somme attesa ma non ancora incassate. In base ai primi calcoli potrebbero beneficiare di questo nuovo regime circa 2,3 milioni di imprese.
 

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