Più fatturato e minori oneri, le imprese italiane consolidano il loro risanamento
Nel 2017 è proseguito il miglioramento dei bilanci delle imprese italiane, sul fronte sia dei conti economici che della sostenibilità finanziaria. Lo dice l’Osservatorio sui Bilanci 2017 di Cerved, primario operatore in Italia nell’analisi e nella gestione del rischio di credito e nella fornitura di soluzioni commerciali e marketing per le aziende, sulla base dell’analisi dei primi 150mila bilanci depositati dalle società italiane a giugno 2018.
I ricavi delle imprese sono cresciuti per il quinto anno consecutivo e l’aumento del 4,3% è risultata quasi doppio rispetto a quello del 2016 (+2,3%). La crescita è stata trainata dalle società che operano nell’industria (+5,9%), mentre le imprese attive nelle costruzioni e nel terziario hanno fatto registrare un aumento più contenuto (+3,4%).
La crescita dei fatturati è stata accompagnata da un calo di oneri e debiti finanziari: l’ammontare dei debiti finanziari a bilancio, lo scorso anno, è stata pari a 4,3 volte il margine operativo lordo, in calo rispetto al 4,7 del 2016 e al 5 del 2007, mentre il costo medio del debito si è ridotto dal 3,1% del 2016 al 2,8% del 2017. Il Roe (l’indice che sintetizza il ritorno sul capitale investito) si è attestato al di sopra dei livelli del 2007 (9,9% contro 9,4%), anche se il rialzo dei costi esterni, soprattutto delle materie prime (+5,7% tra 2016 e 2017) ha fatto rallentare la crescita del valore aggiunto (+4,2%, contro il 4,8% del 2016). La redditività lorda è quindi cresciuta, ma meno dei ricavi.
L’ammontare dei debiti finanziari nei bilanci delle imprese è cresciuto dell’1,7%, ma il maggior rigore nel concedere credito ha reso i debiti più sostenibili per tutte le imprese. Grazie ai bassi tassi di interesse, poi, il costo medio del debito si è ridotto dal 3,1% del 2016 al 2,8% del 2017, ai minimi nel corso del decennio. In parallelo, il capitale netto è aumentato del 7,1% (contro il +5,6% del 2016) e il rapporto tra debiti finanziari e capitale netto è sceso di conseguenza al 51% (contro il 54% del 2016), molto lontano dai valori del 2007 (90%).