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Martedì, 23 Aprile 2024
Asso di denari

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A cura di Carlo Sala

L'inefficienza dell’amministrazione pubblica ci costa 30 miliardi

Uno studio della Cgia di Mestre su 206 territori d’Europa evidenzia che la pubblica amministrazione azzoppa l’Italia anziché essere fattore che aiuta le comunità locali a essere economicamente competitive  (la classifica, segnala l'Ufficio studi della Cgia, è stata stilata sulla base della qualità dei servizi pubblici ricevuti, dell'imparzialità con la quale i servizi vengono assegnati e della corruzione presente nella PA).

L'inefficienza della Pubblica amministrazione costa oltre 30 miliardi di euro all'anno di mancata crescita. L’inefficienza della PA penalizza soprattutto 7 Regioni del Mezzogiorno che si collocano nelle ultime 30 posizioni tra le 206 aree europee prese in esame: Sardegna (178esimo posto), Basilicata (182esimo), Sicilia (185esimo), Puglia (188esimo),  Molise (191esimo), Calabria (193esimo) e Campania (202esimo posto); solo Ege (Turchia), Yugozapaden (Bulgaria), Istanbul (Turchia) e Bati Anadolu (Turchia), presentano uno score peggiore della Pa campana.

Tra le 30 aree europee meglio supportate dalla PA nessuna è italiana: la Provincia autonoma di Trento, l’area italiana che meno paga l’inefficienza delle strutture pubbliche, si colloca al 36esimo posto della classifica generale, la Provincia autonoma di Bolzano al 39esimo, la Valle d'Aosta al 72esimo e il Friuli Venezia Giulia al 98/o. Appena al di sotto della media Ue troviamo al 129/o posto il Veneto, al 132/o l'Emilia Romagna e di seguito tutte le altre. L’area con l’amministrazione pubblica più efficiente in Europa è risultata la regione finlandese Aland 

La PA italiana si colloca al 17esimo posto su 23 Paesi analizzati: solo Grecia, Croazia, Turchia e alcuni Paesi dell'ex blocco sovietico presentano un indice di qualità della PA inferiore al nostro. A guidare la classifica, invece, sono le amministrazioni pubbliche di Danimarca, Finlandia, Svezia, Paesi Bassi. 

In controtendenza la sanità del Nord, le forze dell’ordine e diversi centri di ricerca e istituti universitari: sono le strutture pubbliche con le performance migliori nell’universo della PA italiana. Di contro, però, sulla base di dati Istat, la Cgia segnala che, rispetto al 2015, dopo 20 minuti di attesa presso gli uffici comunali dell'anagrafe, i la fila si è idealmente allungata di 11 persone e agli sportelli delle Asl addirittura di 18.

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