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Venerdì, 29 Marzo 2024
Asso di denari

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A cura di Carlo Sala

Erdogan e la Turchia: un affare per gli imprenditori lombardi

L’evoluzione della situazione in Turchia, dopo il fallito golpe contro il presidente Tayyip Erdogan, interessano da vicino anche gli imprenditori lombardi, secondo quanto documenta la Confcommercio di Milano.

La Lombardia è il primo partner commerciale italiano della Turchia: nel 2015 gli scambi sono incrementati del 4% annuo superando il valore di 4 miliardi, pari a oltre un quarto del totale italiano. Il trend è proseguito anche nei primi 3 mesi del 2016, con una crescita del 3% pari ad un valore di più di un miliardo di euro, cioè il 27,3% del totale nazionale. 

I lombardi in affari coi turchi sono anzitutto milanesi (2 miliardi di euro il valore del business nel 2015), seguono Brescia e Bergamo con quasi mezzo miliardo a testa. Superano i 300 milioni anche Varese e Mantova che cresce del 19,4%. 

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I prodotti lombardi più richiesti in Turchia sono i macchinari (25% dell’export totale), le sostanze chimiche (18,7%) e i metalli (13,5%) mentre i più importati sono i prodotti tessili (22,2%) e i mezzi di trasporto (19,4%). I macchinari vengo esportati soprattutto da Varese, Sondrio, Bergamo, Brescia e Pavia, mentre Milano, Lodi e Monza e Brianza forniscono sostanza chimiche, Como commercia tessili, Cremona articoli in gomma e plastica, Mantova mezzi di trasporto e Lecco metalli. 

Dalla Turchia arrivano prodotti tessili a Varese, Como, Bergamo, Pavia, Cremona e Lodi, chimici a Sondrio, mezzi di trasporto a Milano, metalli a Brescia, Mantova e Lecco, apparecchi elettrici a Monza e Brianza. 

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