rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Asso di denari

Asso di denari

A cura di Carlo Sala

L’Italia continua a sfornare brevetti, solo il Belgio fa meglio in Europa

Nel 2016 l’Italia ha registrato il secondo maggior incremento di richieste di brevetti in Europa, davanti a Germania e Francia. Solo il Beglio va meglio. Le domande sono state 4.166, in aumenti del 4,5% annuo, anche se in frenata rispetto al 2015 (+9% annuo rispetto al 2014) si è dunque confermata l’inversione di tendenza che aveva visto l’Italia perdere posizioni per quattro anni consecutivi. A livello generale, l’Italia è al decimo posto europeo per numero di brevetti richiesti, con una quota del 3% di tutte le domande (160mila) pervenute all’Ufficio Brevetti Europeo. A livello mondiale. il Paese col maggior aumento di registrazioni è stata la Cina (+24,8%), mentre perdono smalto gli Stati Uniti (-5,9%), anche se rimangono nella top five.

La maggior richiesta di brevetti in Italia riguarda soprattutto i trasporti (sono molte le richieste originate dal settore automobilistico), settore per il quale l’incremento è stato del 38% e nel quale l’Italia ha una posizione molto forte a livello mondiale (il 4% delle domande globale del settore provengono infatti dal Belpaese). In seconda posizione, con un aumento di domande del 16%, si colloca la movimentazione (imballaggi, palette, sistemi di trasporto, containers), seguita da macchinari speciali (+10%) e tecnologia medicale (+10%).

Il maggior numero di richiesta di brevetti è giunto da Ansaldo Energia, con 50 domande. Alle sue spella eguono Pirelli (41), G.D Societa per Azioni (35), Danieli & C. (33), e Chiesi Farmaceutici (31). Hanno fatto anche meglio Fiat Chrysler Automobiles (75) Solvay SA (72) e ST Microelectronics NV (69) che però non appaiono nella classifica italiana in perché hanno sede legale fuori dall’Italia.

Tra le Regioni con più richieste il primato va alla Lombardia, prima in Italia con una crescita del 3% sull’anno precedente, e undicesima e tra le regioni europee a maggior tasso di crescita. Con una quota del  34,5% di tutte le richieste italiane nel 2016, la Lombardia ha consolidato il primato del 2015 (quando la sua quota era del 33%) e precede Emilia Romagna (16% contro 15% dell’anno precedente) e Veneto (13%). Il differenziale più consistente si è registrato in Molise (+150%) e Abruzzo (+83,3%), sebbene su base molto ridotta, e Liguria (+42%).

A livello di città, il primato spetta a Milano con 902 domande (+0,8% rispetto alle 806 richieste dell’anno precedente), che distacca nettamente Torino (passata da 269 a 305 +13,4%), Bologna (da 206 a 292, +41,7%) e Roma (che inverte la rotta scendendo da 232 a 185, -20,3%).

Dal 1977 al 2015, l’Italia è stata il nono Paese più innovatore al  mondo, con 62.148 brevetti registrati, secondo quanto emerge da un'analisi del sito howmuch.net (al primo posto ci sono gli Stati Uniti, con oltre 3 milioni di brevetti). Ancora l’Epo stima che oltre il 42% dell'attività economica totale, pari a circa 5.700 miliardi di euro, è generato dalle imprese ad alta densità di proprietà intellettuale, di queste aziende il 15,3% sfrutta i brevetti registrati.

Si parla di

L’Italia continua a sfornare brevetti, solo il Belgio fa meglio in Europa

Today è in caricamento