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Venerdì, 19 Aprile 2024
Asso di denari

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A cura di Carlo Sala

Solo la Polonia batte l’Italia per pigrizia nell’utilizzo dei fondi europei

L’Italia è il secondo Paese più pigro d’Europa a pagare gli impegni presi grazie ai fondi messi a disposizione della Ue ed al suo interno l’Emilia Romagna brilla per efficienza e la Sicilia per inerzia.

Solo la Polonia ha speso i fondi Ue meno dell’Italia per pagare gli impegni per i quali quei fondi erano stati accordati, secondo il resoconto per il 2017 della Corte dei conti europea. A fronte di impegni saldati per 1,966 miliardi, l’anno scorso l’Italia doveva ancora saldare un importo di 20,287 miliardi (mentre la Polonia era a quota 33,176, a fronte di saldi completati per 5,864 miliardi).

L’Emilia-Romagna è la Regione più solerte a utilizzare i fondi europei: in base ai dati del Ministero dello sviluppo economico, sono già stati finanziati e pagati interventi per un valore di 1,4 miliardi di euro, utilizzando quasi il 60% dei 2,5 miliardi di fondi europei di finanziamento dello sviluppo regionale (Fesr), di fondi per lo sviluppo economico (Fse) e Piani di sviluppo rurale (Psr) di pertinenza.

La Sicilia è la Regione italiana più pigra: la Commissione europea ha rilevato che a giugno aveva speso solo 8 milioni dei 3 miliardi dei Fesr di pertinenza, 32 (cioè il 4%) degli 820 milioni dei Fse accordati, 285mila euro dei 118 milioni di Fondi europei per gli affari marittimi e la pesca (Feamp) e 460 milioni (21%) dei circa 2,2 miliardi dei Fondi europei agricoli per lo sviluppo rurale (Feasr). Nel caso della Sicilia, la Commissione rileva anche che i ritardi non riguardano soltanto il pagamento di impegni finanziati dalla Ue, ma anche l’individuazione di impegni che si possono assumere in virtù della possibilità di saldarli grazie ai finanziamenti della Ue.

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