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Giovedì, 25 Aprile 2024
Asso di denari

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A cura di Carlo Sala

Italiani analfabeti della finanza e il loro tasso di risparmio diminuisce

Gli italiani hanno scarsa conoscenza anche di base del mondo della finanza e questo riduce i loro margini di risparmio, secondo la fotografia scattata dalla Consob nel suo ultimo Rapporto sulle scelte di investimento delle famiglie italiane. Insomma, tanto meno sanno, tanto più si comportano come cicale anziché come formiche.

Il tasso di risparmio in Italia è stato inferiore alla media dell’Eurozona a fine 2017: 9,7% contro 11,8% della media dell’Eurozona, ed in calo rispetto al passato (nel 2004 il tasso di risparmio si attestava al 15%, contro il 14% della media dell’Eurozona).

Metà degli italiani manca delle nozioni finanziarie di base e meno di uno su 5 padroneggia concetti avanzati, ciò che rende difficile comprendere i rischi dei prodotti finanziari. I titoli di Stato risultano noti al 54% degli intervistati su cui si basa l’analisi, ma solo il 10% è in grado di classificare correttamente alcune opzioni di investimento in base al loro livello di rischio.

Solo il 20% degli italiani vuole migliorare la conoscenza della finanza, che risulta strettamente legata al livello di istruzione conseguito. In generale, la Consob riscontra che gli italiani sopravvalutano la propria dimestichezza con questioni di finanza e che sono soprattutto le donne a volte migliorare la propria conoscenza. In caso di investimenti, un italiano su 2 fa ricorso alla consulenza informale, rivolgendosi ad amici e conoscenti, 1 su 5 si rivolge a professionisti e circa 1 su 3 (28%) fa da sé. Rilevando ancora che quando si rivolgono a professionisti «nel 37% dei casi gli investitori sono convinti che la consulenza sia gratuita, mentre nel 45% dei casi essi dichiarano di non sapere se il consulente viene retribuito. Nel complesso il 50% circa non è disposto a pagare per il servizio», la società di vigilanza sulla Borsa evidenzia anche che il 40% di tutti gli italiani che effettuano investimenti non controlla poi regolarmente come l’investimento stia andando.

Gli italiani restano comunque più ricchi della media dei cittadini dell’Eurozona: «la ricchezza netta delle famiglie italiane rimane stabile sui livelli del 2012 attestandosi a 9 volte il reddito disponibile» a fronte del dato medio per i Paesi dell'area euro che è di 8 volte il reddito disponibile, rileva la Consob. Solo il 47% degli italiani, però, predispone un bilancio familiare e solo il 30% tiene traccia scritta delle spese.

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