Libretto di circolazione e certificato di proprietà dell’auto saranno accorpati: cosa cambia
Il documento unico di circolazione potrebbe finalmente diventare una realtà anche in Italia, come già è per gli automobilisti di tutti gli altri Paesi europei. Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha infatti approntato il decreto che istituisce il nuovo documento, in attuazione della legge sulla riforma della pubblica amministrazione.
Il documento unico di circolazione sostituirà certificato di proprietà e libretto di circolazione, anche se non ci sarà la fusione tra il Pra, il pubblico registro automobilistico gestito dall’Aci, che rilascia il certificato di proprietà, e la Motorizzazione, che invece consegna il libretto di circolazione (ciascuno dei 2 enti manterrà la propria banca dati).
Il documento unico consentirà un risparmio di 39 euro per ogni pratica di immatricolazione o passaggio di proprietà: 61 euro contro i 100 che si pagano a tutt’oggi.
Dal 2018 si pagheranno 2 bolli al posto dei 4 previsti oggi: 32 euro contro 64 (anche se le banche dati resteranno 2, l’operazione sarà infatti unica e sarà direttamente l’Aci a ‘interrogare’ la banca dati della motorizzazione) e la tariffa da pagare - fissata dal ministero delle Infrastrutture - sarà abbassata: da 37 euro a 30. Il dimezzamento dei bolli comporterà un calo di gettito per lo Stato intorno ai 50 milioni di euro l’anno.
Il bollo auto non sarà controllato durante la revisione dell’auto, in Parlamento non è infatti passata una proposta legislativa in base alla quale "gli uffici competenti del Dipartimento per i trasporti terrestri e le imprese autorizzate dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti [...] prima di effettuare la revisione ai veicoli soggetti alla revisione obbligatoria" avrebbero dovuto "verificare l'avvenuto pagamento, dell'anno in corso e degli anni precedenti, della tassa di proprietà, della tassa di circolazione e della situazione di fermo amministrativo".