L’ora legale fa risparmiare 94,5 milioni di euro: vi spieghiamo perché
Il cambio dell’ora e lo spostamento delle lancette dell’orologio in avanti di 60 minuti scattato nella notte tra sabato 26 e domenica 27 marzo, col passaggio all’ora legale per i prossimi 7 mesi (fino alla notte tra il 29 e il 30 ottobre), farà risparmiare quasi 100 milioni di euro.
L’ora legale comporta minori consumi elettrici per 94,5 milioni di euro, fa sapere Terna , la società che gestisce la rete nazionale di distribuzione dell’elettricità, perché riduce il fabbisogno di energia elettrica di circa 580 milioni di kilowattora, e un kilowattora costa in media al cliente finale circa 16,32 centesimi di euro al netto delle imposte. L’energia risparmiata corrisponde al fabbisogno medio annuo di oltre 200 mila famiglie.
Il mese in cui si consuma meno elettricità è aprile, con 149 milioni di kilowattora, perché ad aprile le giornate sono più "corte" in termini di luce naturale, rispetto a maggio e giugno, ma proprio questo fa sì che l’ora legale ritardi di 60 minuti l'utilizzo della luce artificiale in una fase della giornata in cui le attività lavorative sono ancora in pieno svolgimento. Nei mesi estivi, da giugno ad agosto, invece, le giornate sono più "lunghe" rispetto ad aprile e l'effetto "ritardo" nell'accensione delle lampadine si colloca nelle ore serali, quando ormai le attività lavorative sono perlopiù terminate.
In piena estate l’ora legale fa risparmiare di meno anche perché è molto più facile dover far ricorso a climatizzatori che durante la giornata attenuino la sensazione di caldo. Un clima particolarmente caldo può anzi portare a un’impennata dei consumi elettrici e addirittura a black out per incapacità di fronteggiare l’intera domanda (come avvenne a Milano lo scorso giugno) proprio per via dell’uso di condizionatori.
Dal 2004 al 2015 l’ora legale ha fatto risparmiare circa 1,1 miliardi di euro e 7,27 miliardi di kilowattora, quantitativo quest’ultimo equivalente alla richiesta di energia elettrica annua di regioni come Marche o Trentino Alto Adige.