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Martedì, 23 Aprile 2024
Asso di denari

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A cura di Carlo Sala

I regimi fiscali per le partite Iva

Per chi apre una partita Iva sono disponibili diversi regimi fiscali, ecco quali. Il regime forfettario agevolato introdotto dalla legge di stabilità 2015 comporta una determinazione del reddito imponibile in maniera forfettaria, appunto (non è quindi necessario scaricare alcun costo, in quanto l’imponibile sarà una mera percentuale del fatturato) e un’imposta sostitutiva pari al 15% dell’imponibile stesso. Rappresenta un’opzione praticabile entro precisi limiti di reddito:

• 30 mila euro per professionisti, artigiani e imprese;
 • 50 mila euro per commercianti, alberghi e ristoranti;
 • 40 mila euro per ambulanti di alimentari e bevande;
 • 30 mila euro per ambulanti di altri prodotti.

Entro i limiti di reddito sopra riportati è possibile passare dal regime ordinario al regime forfettario, semplicemente comunicando la propria volontà attraverso la prima dichiarazione Iva presentata dopo aver fatto la propria scelta. Chi invece s’avvale dei vecchi minimi potrà proseguire con l’imposizione al 5% fino al quinto anno dopo l’apertura dell’attività o fino al compimento del 35esimo anno di età.

Il regime forfettario per startup prevede un’imposta sostitutiva del 5% anziché del 15%, per i primi 5 anni (poi l’imposta sostitutiva è del 15%), a condizione che il reddito imponibile sia inferiore a 30mila euro. Il regime ordinario si applica in ogni caso in cui non si possa applicare il regime minimo o quello forfettario e comporta: liquidazioni e versamenti Iva (mentre nei regimi dei minimi e forfettario non si è soggetti Iva); tenuta dei registri contabili; assoggettamento agli studi di settore e, a partire dal 2018, agli indici sintetici di affidabilità; imposizione fiscale ordinaria (vale a dire Irpef progressiva per scaglioni); possibilità di assumere dei dipendenti e/o di avvalersi liberamente di collaboratori; nessun limite ai ricavi e/o alle esportazioni. Chi svolge un secondo lavoro può optare solo per il regime ordinario ed il regime forfettario è precluso a chi abbia conseguito, nell’anno antecedente, redditi di lavoro dipendente o assimilato, eccedenti i 30mila euro.

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