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Giovedì, 25 Aprile 2024
Asso di denari

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A cura di Carlo Sala

Tagli in vista per gli enti locali che hanno sforato il patto di stabilità

Tagli in vista per le spese del personale e le retribuzioni negli enti locali che nel 2015 non hanno rispettato i limiti fissati dal patto di stabilità interno in tema di impiego delle risorse disponibili.

Sono fuori norme 8 città metropolitane su 10 e 47 Province su 76 (nelle Regioni ordinarie) che nel 2015 non hanno rispettato i paletti posti nella gestione delle casse di propria pertinenza, secondo quanto riferisce la Cgil Funzione pubblica. 

Le 47 Province hanno sforato per 549 milioni, le 8 grandi città per 367 e ora per rientrare dalle spese in eccesso dovranno decurtare mediamente del 4,6% gli stipendi riconosciuti ai propri dipendenti.

Diciassettemila dipendenti di enti locali rischiano tagli di 1.344 euro a testa, ma in effetti per i circa 10mila lavoratori delle province e 7mila delle città metropolitane i tagli saranno molto diversi, a seconda di quanto il rispettivo ente di appartenenza ha sforato.

A perdere di più saranno i dipendenti della città di Roma, dove lo sforamento dei parametri finanziari potrebbe determinare quest'anno una decurtazione del salario medio pari -13,83%. A Venezia il taglio potrebbe essere del -7,21%, a Bari del -5,21%, a Genova del -4,79%, a Napoli del -4,61% e a Milano del -4,56%. Su questa linea, la quasi totalità degli enti coinvolti registra una riduzione potenziale del salario accessorio tra il 3% e il 5%, per una media generale pari al -4,59%.

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