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Giovedì, 28 Marzo 2024
Asso di denari

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A cura di Carlo Sala

In Italia 14mila preti in pensione: ci costano 7,9 milioni all'anno

I preti secolari, quelli che vivono in società come i parroci, godono di un contributo statale, quale che sia la confessione religiosa che rappresentano, e pesano dunque sui conti pubblici. Lo Stato paga 7,924 milioni l’anno per 14mila sacerdoti in pensione, fin dal 1973. L’ammontare del contributo, che finisce in un apposito fondo clero dell’Inps, è stato aggiornato nel 2013, ma alla fine dello scorso anno il fondo ha registrato un buco di 2,2 miliardi, confermato dal ministro del Lavoro, Giuliano Poletti.

Il fondo è alimentato dal contributo annuale versato da ogni iscritto ma da oltre 40 anni lo Stato provvede ad alimentare ulteriormente le casse di questo fondo. E dal gennaio 2013, il contributo è aumentarlo di oltre 200 mila euro all’anno, fino appunto a 7 milioni 924mila euro. 

Nel 2015 il rapporto contributi/prestazioni del fondo è stato di 1 a 3, ha spiegato l’Inps per motivare cosa abbia portato al buco. "Nonostante il rapporto iscritti/pensionati sia sempre ben superiore all’unità (1,45 nel 2015), la gestione è costantemente in passivo, riportando risultati economici annuali negativi compresi tra 56 e 115 milioni di euro nel periodo 2002-2015 ed un disavanzo patrimoniale di oltre 2,2 miliardi di euro nel 2015" ha reso noto l’ente previdenziale. "La ragione di questo andamento - ha specificato - risiede fondamentalmente nello squilibrio tra contributi versati e prestazioni erogate (nel 2015 il rapporto contributi/prestazioni è di 1 a 3)".

Il fondo clero eroga pensioni di vecchiaia, di invalidità e la pensione ai superstiti a favore degli iscritti; i contributi non sono commisurati ad un'aliquota percentuale della retribuzione o del reddito, ma sono dovuti in misura fissa ed il sistema di calcolo delle pensioni non è né retributivo, né contributivo o misto, bensì a prestazioni definite in somma fissa; prevede una misura minima per tutte le pensioni che eroga, corrispondente al trattamento minimo dell’assicurazione generale obbligatoria (euro 502,39 nel 2015).

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(Elaborazione grafica Repubblica.it)

Il fondo non sottosta alla riforma Fornero ed eroga mediamente 1000 euro al mese ai suoi beneficiari, che nel 72% dei casi, riferisce l’Inps, godono anche di altri trattamenti previdenziali. Se i pensionati del clero vedessero ricalcolare i loro assegni con il metodo contributivo, oltre il 60% delle pensioni subirebbe una decurtazione superiore al 50%.

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