In Italia 14mila preti in pensione: ci costano 7,9 milioni all'anno
I preti secolari, quelli che vivono in società come i parroci, godono di un contributo statale, quale che sia la confessione religiosa che rappresentano, e pesano dunque sui conti pubblici. Lo Stato paga 7,924 milioni l’anno per 14mila sacerdoti in pensione, fin dal 1973. L’ammontare del contributo, che finisce in un apposito fondo clero dell’Inps, è stato aggiornato nel 2013, ma alla fine dello scorso anno il fondo ha registrato un buco di 2,2 miliardi, confermato dal ministro del Lavoro, Giuliano Poletti.
Il fondo è alimentato dal contributo annuale versato da ogni iscritto ma da oltre 40 anni lo Stato provvede ad alimentare ulteriormente le casse di questo fondo. E dal gennaio 2013, il contributo è aumentarlo di oltre 200 mila euro all’anno, fino appunto a 7 milioni 924mila euro.
Nel 2015 il rapporto contributi/prestazioni del fondo è stato di 1 a 3, ha spiegato l’Inps per motivare cosa abbia portato al buco. "Nonostante il rapporto iscritti/pensionati sia sempre ben superiore all’unità (1,45 nel 2015), la gestione è costantemente in passivo, riportando risultati economici annuali negativi compresi tra 56 e 115 milioni di euro nel periodo 2002-2015 ed un disavanzo patrimoniale di oltre 2,2 miliardi di euro nel 2015" ha reso noto l’ente previdenziale. "La ragione di questo andamento - ha specificato - risiede fondamentalmente nello squilibrio tra contributi versati e prestazioni erogate (nel 2015 il rapporto contributi/prestazioni è di 1 a 3)".
Il fondo clero eroga pensioni di vecchiaia, di invalidità e la pensione ai superstiti a favore degli iscritti; i contributi non sono commisurati ad un'aliquota percentuale della retribuzione o del reddito, ma sono dovuti in misura fissa ed il sistema di calcolo delle pensioni non è né retributivo, né contributivo o misto, bensì a prestazioni definite in somma fissa; prevede una misura minima per tutte le pensioni che eroga, corrispondente al trattamento minimo dell’assicurazione generale obbligatoria (euro 502,39 nel 2015).
(Elaborazione grafica Repubblica.it)
Il fondo non sottosta alla riforma Fornero ed eroga mediamente 1000 euro al mese ai suoi beneficiari, che nel 72% dei casi, riferisce l’Inps, godono anche di altri trattamenti previdenziali. Se i pensionati del clero vedessero ricalcolare i loro assegni con il metodo contributivo, oltre il 60% delle pensioni subirebbe una decurtazione superiore al 50%.