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Giovedì, 28 Marzo 2024
Asso di denari

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A cura di Carlo Sala

Pensioni, cos'è e a chi si applica (dal 2017) la "quota 41"

Dal 2017, in base alla legge di stabilità predisposta dal governo e ora al varo del Parlamento, chi ha iniziato a lavorare da ragazzo potrà andare in pensione in anticipo. La "quota 41" riguarda chi prima dei 19 anni ha versato almeno 12 mesi di contributi anche non continuativi. Secondo stime del governo potrebbero essere 25mila ogni anno le persone che potranno andare in pensione in anticipo grazie all’introduzione della "quota 41".

"Quota 41" si applicherà per solo ad alcune categorie di lavoratori e non a tutti quelli che abbiano 12 mesi di contributi versati già prima dei 19 anni. Il governo deve ancora precisare quali siano queste categorie, ma tra i beneficiari di "quota 41" rientreranno di sicuro disoccupati senza ammortizzatori sociali, persone con disabilità o invalide e lavoratori che svolgono mansioni considerate gravose o usuranti. 

Con ogni probabilità potranno beneficiare della "quota 41" anche i lavoratori precoci che assistono un familiare di primo grado affetto da disabilità.

Con la "quota 41" si potrà andare in pensione da 10 a 22 mesi prima del termine ordinario fissato dalle legge Fornero, a seconda del sesso e del tipo di lavoro svolto (le donne che sono state dipendenti nel settore privato sono oggi quelle per cui il termine della pensione di vecchiaia matura prima e sono dunque quelle cui "quota 41" garantisce l’anticipo minimo, gli uomini sono all’estremità opposta). 

"Quota 41" entrerà in vigore già dall’1 gennaio 2017 se il Parlamento approverà le relative norme contenute nella legge di stabilità così come le ha scritte il governo. Trattandosi di misura di tipo strutturale, "quota 41" non sarà soggetta a vincoli di bilancio.

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