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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Asso di denari

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A cura di Carlo Sala

No al salario per tutti: gli svizzeri "soddisfatti" del loro reddito

Gli svizzeri hanno respinto con il 78% dei no espressi tramite referendum l’idea, per la quale erano state raccolte 126mila firme, di introdurre un reddito di cittadinanza nel proprio Paese (sotto la denominazione di “reddito di base incondizionato"), a favore di tutti quanti avessero la cittadinanza elvetica a prescindere dal fatto che avessero un lavoro o meno o che fossero maggiorenni o minorenni.

La proposta prevedeva un reddito di 2500 franchi al mese (circa 2300 euro) per gli adulti e di 625 franchi (circa 530 euro) per i minorenni e mirava, nelle intenzioni dei proponenti, a consentire a ciascuno svizzero di trovare il lavoro o avviare l’attività più congeniale per lui.

L’esborso per lo Stato era stimato in 208 miliardi di franchi l’anno (circa 190 miliardi di euro) che secondo i proponenti avrebbero potuto essere reperiti per la maggior parte tramite una riorganizzazione delle uscite già in essere da parte dello Stato e solo per 25 miliardi tramite un inasprimento fiscale. Il governo aveva espresso parere contrario all’idea.

La soglia di povertà in Svizzera è fissata a 2.219 franchi al mese ma il reddito di cittadinanza non sarebbe stato distribuito in misura uguale a tutti i maggiorenni, pur essendo previsto per tutti. La cifra di 2500 franchi sarebbe stata erogata per intero a chi fosse disoccupato e in misura decrescente per chi già avesse un lavoro o un’attività. Nell’uno e nell’altro caso, la somma erogata sarebbe stata comunque esentasse.

Il reddito medio in Svizzera è di 1,7 volte quello italiano ed è il terzo in Europa, a parità di acquisto, sulla base dei dati del 2014: solo in Lussemburgo e  Norvegia il reddito medio pro-capite nel 2014 è stato più alto a parità di potere di acquisto.

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