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Giovedì, 25 Aprile 2024
Asso di denari

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A cura di Carlo Sala

Fuori dagli appalti le aziende che rottamano le cartelle di Equitalia

La rottamazione delle cartelle di Equitalia rischia di escludere le aziende da gare e appalti pubblici, per via di una ‘falla’ della legge denunciata da varie associazioni imprenditoriali e dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei consulenti del lavoro, che ha inviato una lettera a Inps ed Equitalia per sollecitare una soluzione della questione.

La richiesta di rottamare le cartelle blocca il rilascio del Durc, il documento unico di regolarità contributiva, emesso da Inps e Inail, di cui deve essere in possesso chi voglia partecipare appunto a gare e appalti.

Chi non ha il Durc rischia di restare escluso fino a luglio, perché il rilascio del Durc è subordinato al pagamento della prima rata (che può essere anche l’unica, se si è scelto di pagare tutto in un’unica soluzione) della rottamazione. E la prima scadenza per il pagamento è fissata appunto a luglio (per aderire alla definizione agevolata presentando apposita istanza c’è tempo fino al 31 marzo). 

Il Durc già in possesso di chi chiede di rottamare decade nel momento stesso in cui si chiede l’accesso alla definizione agevolata (cioè alla rottamazione) delle cartelle esattoriali relative a contributi previdenziali in base a quanto previsto dal Dl 193/2016. 

Tale Durc verrà infatti considerato irregolare, e dunque inservibile per essere ammessi a gare e appalti, fino a quando non si paga la prima o unica rata prevista dal piano messo a punto con Equitalia in seguito alla richiesta.

L’Inps consiglia a chi ha bisogno del Durc di chiedere una rateizzazione tradizionale, rinunciando alla rottamazione ruoli e pagando sanzioni, interessi e agi.

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