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Giovedì, 18 Aprile 2024
Asso di denari

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A cura di Carlo Sala

Sofferenze in calo in tutta Italia e in tutti i settori per banche e imprese

Il 2017 ha visto iniziare a ridursi le sofferenze di banche e imprese in tutta Italia e in tutti i settori, secondo un’analisi riportata dall’Outlook sulle sofferenze delle imprese realizzato da Cerved, primario operatore in Italia nell’analisi del rischio del credito, e ABI, Associazione Bancaria Italiana,

Le sofferenze accumulate dalle banche italiane sono calate del 26% in termini netti, dopo essere quadruplicate nei precedenti 8 anni: in cifra assoluta si tratta di un ammontare di 64 miliardi di euro contro gli 87 dell’anno precedente. Lo stock di sofferenze accumulate dalle banche italiane, che in termini lordi si erano quintuplicate tra 2008 e 2016 (da 41 a 201 miliardi di euro), si è attestato a 167 miliardi in termini lordi, in calo del 17% rispetto a fine 2016, con una diminuzione di analoga entità nel segmento dei crediti originati dalle imprese (-18%). Le sofferenze nette sono passate da circa 87 miliardi di euro a fine 2016 a 64 miliardi a fine 2017 (-26%).

Anche il tasso di nuove sofferenze è stato minore: 3,2% nel 2017 contro il 3,8% dell’anno precedente. Per l’anno in corso si prevede che si attesterà al 2,5%, fino a scendere nel 2019 al 2,1%,a un livello vicino a quello registrati nel 2008 (1,7%).

Le sofferenze sono calate in tutti i settori e per tutte le taglie aziendali: per l’industria il tasso di ingresso in sofferenza è sceso al 2,4%, dal 3% dell’anno precedente, nel settore delle costruzioni è passato dal 6,1% del 2016 al 5,2% del 2017, mentre nei servizi i tassi di ingresso in sofferenza si sono ridotti dal picco del 3,6% al 3%. A livello di dimensioni aziendali le grandi società del Sud (con tassi in calo dal 3,2% al 2,4%) risultano meno rischiose delle imprese del Centro (scesi dal 3% al 2,5%), ma restano lontane dalle performance delle aziende del Nord-Est e Nord-Ovest (0,9% e 0,8% contro l’1,3% del 2016); anche tra le medie imprese le nuove sofferenze al Centro (in calo dal 3,5% al 2,9%) e al Sud (dal 4,2% al 3,5%) sono molto superiori a quelle segnalate nel Nord-Ovest (dall’1,9% all’1,3%) e nel Nord-Est (dall’1,6% all’1,1%). Fra le piccole imprese, quelle del Sud registrano la riduzione più marcata (dal 4,8% al 4%), seguite dalle società del Nord-Ovest (dal 2,5% all’1,8%), del Centro (dal 4% al 3,4%) e dal Nord-Est (dal 2,1% all’1,6%); nelle microimprese, invece, è più evidente la riduzione dei divari geografici, grazie a miglioramenti più pronunciati nel Meridione (dal 5,6% al 4,7%) e nel Centro Italia (dal 4,9% 4,3%) rispetto al Nord-Ovest (dal 3,5% al 2,8%) e al Nord-Est (dal 3% al 2,5%).

Il calo delle sofferenze ha interessato tutte le macroaree del Paese: nel Nord-Est si è avuta una riduzione dal 2,7% al 2,2%, nel Nord-Ovest dal 3,2% mentre per il Centro-Sud si registra una riduzione dei tassi di quasi un punto nel Mezzogiorno e Isole (dal 5,4% al 4,5%) e di oltre mezzo punto nel Centro Italia (dal 4,7% al 4,1%).

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