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Venerdì, 19 Aprile 2024
Asso di denari

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A cura di Carlo Sala

Come chiedere la sospensione di una cartella dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione e l’annullamento del debito

Le cartelle dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione possono essere contestate quando si ritiene che non la si debba pagare ed in questo caso il debito viene sospeso.

La sospensione della cartella è possibile solo in precisi casi che rendono inesigibile il credito per cui è stata notificata la cartella stessa. I casi per cui la sospensione è possibile sono i seguenti:

  • debito prescritto o decaduto prima della notifica della cartella;
  • atto di sgravio emesso dall’ente creditore nei confronti del debitore;
  • sospensione amministrativa del debito concessa dall’ente creditore;
  • sospensione giudiziale o sentenza che ha annullato in tutto o in parte il debito prima della notifica della cartella;
  • saldo del debito prima della notifica della cartella.

La sospensione va chiesta entro 60 giorni dalla notifica della cartella esattoriale o dalla notifica di un atto cautelativo o esecutivo ordinato dall’ente creditore. Per presentare l’istanza in cui si richiede la sospensione bisogna compilare il modulo SL1 e consegnarlo all’Agenzia delle Entrate-Riscossione (a uno sportello o online), dopo averlo compilato con i dati anagrafici le informazioni identificative della cartella esattoriale e con la motivazione per la quale si domanda la sospensione della riscossione. Alla domanda vanno allegati tutti i documenti che dimostrano la fondatezza della richiesta (ad esempio, la ricevuta del pagamento fatto nei confronti del creditore, la sentenza di sospensione emessa dal giudice o il provvedimento di sgravio emesso dall’ente che richiede il denaro). Nel caso in cui la richiesta di sospensione dei debiti contenga informazioni false il debitore incorre in responsabilità penale e deve pagare una sanzione amministrativa che va da un minimo del 100% a un massimo del 200% del debito e che non può essere mai essere inferiore a 258 euro.

La procedura di riscossione viene bloccata entro 10 giorni da parte dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione, una volta ricevuta la richiesta di sospensione entro 10 giorni blocca. Lo stop alla procedura di riscossione viene comunicato dalla stessa Agenzia all’ente che le ha affidato il compito di recuperare il credito. A questo punto, l’ente ha 220 giorni di tempo per analizzare la domanda del debitore e decidere se rifiutarla e proseguire con la procedura di riscossione o se accettarla e annullare la cartella esattoriale.  Trascorsi i 220 giorni di tempo concessi all’ente creditore per fornire una risposta alla richiesta di sospensione, il debito viene annullato d’ufficio. L’annullamento dopo i 220 giorni dalla data di presentazione della richiesta di sospensione dei debiti con Agenzia delle Entrate avviene solo nei casi per i quali la legge consente di richiedere la sospensione, in tutti gli altri casi la procedura di riscossione prosegue normalmente.

La richiesta di sospensione rigettata può essere ripresentata una seconda volta, nel caso il rigetto sia dovuto alla presenza di errori nella domanda o a giudizio di infondatezza in merito alla stessa. La decisione dell’ente creditore viene comunicata sia al contribuente sia all’ente di riscossione. La risposta può essere consegnata tramite email, PEC o raccomandata con ricevuta di ritorno.

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