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Martedì, 23 Aprile 2024
Asso di denari

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A cura di Carlo Sala

Spese dei conti correnti in calo, ma meno per i conti più vecchi

I conti correnti costano meno, secondo quanto rileva la Banca d’Italia nella “Nota di stabilità finanziaria e vigilanza”, stilata partendo dall’indagine che Bankitalia svolge dal 2010 con cadenza annuale e basata sull’analisi a campione degli estratti conto di 13.200 famiglie che ha coinvolto 668 sportelli di 180 istituti di credito (compresa Poste italiane e i suoi servizi BancoPosta). Ma il minor costo si assottiglia quanto più vecchio è il conto corrente.

Le spese di gestione di un conto corrente sono in media di 77 euro l’anno, per il 2016, contro gli 85 euro del periodo 2010-2015. La contrazione, in percentuale pari al 3,4% annuo, è dovuta in gran parte alla diminuzione dei canoni annui fissi.

Più lontana è la data di accensione del conto, maggiori sono i costi secondo quanto rileva Bankitalia: ad esempio la spesa di gestione di un conto aperto da non più di un anno è in media pari a 49 euro, che sale a 93 euro per i conti aperti da più di 10 anni. Per i contratti aperti da non più di un anno la spesa di gestione del conto è calata del 7,6% annuo nel quinquennio 2010-2015; per i conti con età media di 2 anni, la spesa è diminuita al tasso annuo del 6%. I conti aperti da oltre 10 anni hanno invece registrato una diminuzione dei costi di gestione solo dell’1,9%.

Le spese effettive sono spesso inferiori a quelle stimate e riportate dall’indicatore sintetico di costo (Isc) che si trova nei fogli informativi. La differenza è dovuta sia al fatto che le commissioni nell’Isc sono calcolate ai valori massimi imputabili, sia al fatto che i clienti spesso utilizzano il conto corrente con frequenza diversa da quella prevista dal conto sottoscritto.

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