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Giovedì, 18 Aprile 2024
Asso di denari

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A cura di Carlo Sala

Tassa sui rifiuti scontata fino all’80% se i cassonetti non vengono svuotati

Si pagano tasse in cambio di servizi e dunque se quei servizi non arrivano il prezzo per sostenerle non è dovuto, almeno non interamente. Così è, se non altro per la tassa sui rifiuti, secondo quanto ha stabilito la Corte di Cassazione con la sentenza 22531/2017 contro il Comune di Napoli.

La tassa sui rifiuti può essere diminuita anche dell’80% a seconda di quanto insoddisfacente si rivela il servizio di smaltimento che ogni Comune deve garantire in cambio del tributo. Per la Tari, spiega il Presidente del Movimento Difesa del Cittadino, Francesco Luongo, il comma 656 della legge 147/2013 «impone di far pagare al massimo il 20% nel caso di mancato svolgimento del servizio, di interruzione per motivi sindacali o per impedimenti organizzativi».

La riduzione della tassa richiede che il disservizio sia documentato e sia stato segnalato. Il consiglio è dunque quello di fotografare l’immondizia che non viene ritirata dalla strada e di inoltrare reclami alla società incaricata del ritiro dell’immondizia nonché al Comune di competenza. Il Movimento Difesa del Cittadino fa presente che per tutti i reclami e le denunce «è meglio usare una mail certificata, una Pec, oppure un fax per avere la prova di avere fatto la segnalazione».

La riduzione della tassa opera solo se il disservizio è costante e si protratte nel tempo; non basta quindi che per una volta sola il ritiro dell’immondizia non sia stato effettuato o sia avvenuto in ritardo rispetto alla tempistica prevista. Cumuli di rifiuti che si accatastano di settimana in settimana danno certamente diritto a chiedere la riduzione della tassa.
 

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