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Giovedì, 18 Aprile 2024
Asso di denari

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A cura di Carlo Sala

Ecco le città fiscalmente più ostili verso i propri cittadini

Una 'Mappa del fisco locale in Italia' realizzata dal Centro studi di Unimpresa su dati dell'Agenzia delle Entrate, della Corte dei conti e del Dipartimento Finanze, ha evidenziato quali siano le città fiscalmente più ostili a chi ci vive, prendendo in considerazione le aliquote Iperf (definite dalle regioni), il totale delle addizionali Irpef (regionali e comunali), l'Imu e la Tasi cui sono sottoposti i cittadini.

Sono fiscalmente oppressive 7 città capoluogo di Regione: Roma, Torino, Napoli, Genova, Bologna, Ancona e Campobasso. Si tratte delle città che applicano le aliquote fiscali più alte relative a Irap, Irpef, Imu e Tasi e che hanno, in 3 casi su 4, i livelli più alti di imposte sulle imprese e sulle famiglie, sui capannoni industriali e sulle case. Alle loro spalle figurano poi Firenze, Palermo, Perugia, Bari, Potenza, Trieste e Catanzaro. Meno oppressive risultano Milano, Cagliari, L'Aquila, Aosta, Trento e Bolzano mentre Venezia, è l’unica città che non risulta mai tra quelle con aliquote elevate.

A Roma si paga il 4,82% di Irap, il 4,23% di addizionali Irpef, l'1,06% di Imu; a Torino si paga il 4,13% di addizionali Irpef, l'1,06% di Imu e lo 0,33% di Tasi; a Napoli si paga il 4,97% di Irap, l'1,06% di Imu e lo 0,33% di Tasi; a Genova e Bologna si paga il 3,13% di addizionali Irpef, l'1,06% di Imu e lo 0,33% di Tasi; ad Ancona si paga il 4,73% di Irap, l'1,06% di Imu e lo 0,33% di Tasi; a Campobasso si paga il 4,97% di Irap, il 3,43% di addizionali Irpef, l'1,06% di Imu. L’aliquota Irap più alta (4,97%) è quella applicata a Napoli e Campobasso, mentre a Roma, Palermo, Bari, Catanzaro e l'Aquila il prelievo dell'imposta regionale sulle attività produttive si ‘ferma’ al 4,82%. La somma più alta delle addizionali Irpef si ha a Roma, dove l'aliquota totale è del 4,23% )3,33% della regione Lazio e 0,90% del Comuni); seguono, poi, Torino col 4,13% (3,33% del Piemonte e 0,80% del Comune), Campobasso col 3,43% (2,63% del Molise e 0,80% del Comune) e col 3,13% Genova (2,33% della Liguria e 0,80% del Comune), Bologna (2,33% dell'Emilia Romagna e 0,80% del Comune) e Potenza (2,33% della Basilicata e 0,80% del Comune).

L'aliquota massima dell’Imu (1,06%) è applicata in 16 grandi città su 21 esaminate nel rapporto: Roma, Torino, Napoli, Genova, Bologna, Potenza, Campobasso, Firenze, Palermo, Perugia, Bari, Trieste, Ancona, Catanzaro, Milano e Aosta. Si “salvano” solo Cagliari (0,96%), L'Aquila (0,81%), Trento (0,895%), Bolzano (1,00%) e Venezia (0,81%). Bolzano è la città con la più alta aliquota Tasi (0,4%) mentre a Trento si paga lo 0,35%. Le altre città “più tassate” sul versane del mattone, con un'aliquota pari allo 0,33%, sono: Torino, Napoli, Genova, Bologna, Firenze, Perugia, Trieste, Ancona, Cagliari, Trento e Bolzano.

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