Coi ponti di 25 aprile e 1 maggio introiti per 610 milioni per il turismo
Il doppio ponte ravvicinato del 25 aprile e dell’1 maggio vale una fortuna per il comparto del turismo, secondo le stime della Confederazione nazionale dell’artigianato (Cna).
Tra 22 aprile e 1 maggio il turismo potrà rendere 610 milioni, importo in crescita del 3,5% rispetto allo scorso anno e destinato ad aumentare ancora se sfruttato nel modo giusto.
I vacanzieri spenderanno in media 80 euro al giorno, gli stranieri 90 per il settore del turismo esperienziale, legato cioè non a mere visite ma alla partecipazione ad eventi organizzati e legati alle tradizioni italiane, quali cucire un vestito in un'antica sartoria, mozzare la pasta filata dal latte di bufala o andare a caccia di tartufi con un esperto.
Le bellezze naturali e paesaggistiche orientano il 40% dei turisti in merito alla località dove trascorrere le vacanze, il 35% sceglie in base all’accessibilità della meta.
L’enogastronomia influisce sul 60% dei visitatori, l’artigianato sul 40%: nel primo caso ad avere appeal sono anzitutto i laboratori artigiani e le botteghe di salumi e formaggi (25%) e di vini e liquori (25%), seguiti (con una quota del 20%) da prodotti da forno e pasticceria e infine (con una quota del 15%) da paste, miele, conserve, salse e marmellate. Nel secondo caso il settore più attrattivo è quello dei manufatti in metallo, vetro e ceramica (35%), seguito da abbigliamento e ricami (30%), prodotti in cuoio e pelle (15%), oggetti e arredi in legno (10%) e altri prodotti artigianali (10%).
Il 45% dei turisti progetta da sé la propria vacanza, a prescindere dalle offerte; il 40% sceglie percorsi e pernottamenti tramite il web e solo il 15% compra pacchetti offerti da professionisti e comprensivi di pernottamenti ed esperienze. Il 35% punta su località in aree costiere e più o meno la stessa quota sceglie zone di montagna, colline, laghi e fiumi. Il residuo 30% preferisce centri d’arte e cultura.
Il flusso di turisti agevola anche le aree terremotate: secondo la Coldiretti, già tra Pasqua e Pasquetta circa mezzo milione di italiani si è recato in agriturismi e strutture ricettive ed alberghiere delle Regioni del centro Italia interessati dai sismi della scorsa estate e di quest’anno. Le presenze negli agriturismi sono comunque inferiori a quelle precedenti gli eventi sismici ed in Umbria si è registrato un calo del 64% di stranieri rispetto alle vacanze di Natale.