Vendite per 1,8 miliardi tramite le macchinette per la distribuzione automatica
Aumentano i distributori automatici, secondo quanto rileva la Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi sulla base dei dati del registro delle imprese al primo trimestre 2018 e 2017. In Italia ci sono circa 6mila attività nel settore della distribuzione automatica: 3.583 sedi di impresa e 2.381 unità locali (2.381). Nel complesso, in un anno sono cresciute del 2%.
Le consumazioni tramite distribuzione automatica hanno superato i 5 miliardi, nel 2017, con una crescita dell’1,31% rispetto al 2016, riferisce Massimo Trapletti, presidente di Confida (Associazione Italiana Distribuzione Automatica). Il giro d’affari ha superato la quota di 1,8 miliardi di euro. A questi dati si aggiunge il mercato del cosiddetto del ‘porzionato’ ossia il caffè e le bevande calde in capsule e cialde che vale ulteriori 1,7 miliardi per 6 miliardi di consumazioni l’anno.
In Italia ci sono 810mila vending machine, Roma è in testa alla classifica delle città italiane per numero di attività di distribuzione automatica (424 attività, il 7,1% del totale italiano), davanti a Milano (358, 6%) e Torino (307, 5,1%). Tra i primi dieci territori, crescono nel 2018 soprattutto Bari (+15,5% in un anno), Taranto (+13,5%) e Palermo (+8,1%). La Lombardia è la prima regione italiana per numero di attività nel settore, con 862 attività (di cui 521 sedi) e un peso del 14,5% sul totale nazionale. Milano è prima per concentrazione, 358, seguita da Brescia (82), Bergamo (77) e Monza e Brianza (74). Varese è quinta con 60 attività. Sondrio (+11,1%), Bergamo (+5,5%) e Cremona (+5,3%) sono le aree che crescono di più tra 2017 e 2018.
L’84% delle vending machines consente di pagare in modalità cashless (con chiavetta), il 3% con carta di credito e il 2% con app. «Le aziende italiane che sono leader mondiali nella produzione di distributori automatici – sottolinea Trapletti – stanno scommettendo con decisione sullo sviluppo del mobile payment e del contactless e puntano in particolare sulle app, che permettono di poter dialogare col consumatore, analizzando le sue preferenze con l’obiettivo di migliorarne l’esperienza di acquisto».