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Venerdì, 19 Aprile 2024
Asso di denari

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A cura di Carlo Sala

Tutte le cifre dei voucher

Se i voucher sono come i ‘pizzini’, quali li definisce la leader della Cgil Susanna Camusso, l’Italia è praticamente un Paese interamente mafioso, visto il boom che questo strumento ha avuto per trovare e pagare lavori temporanei da quando sono stati introdotti con la legge 14 febbraio 2003, n. 30 (poi mutata dal decreto legislativo 276/2003).

Nel 2016 sono stati usati oltre 145 milioni di voucher, +26,3% rispetto al 2015; la crescita è stata addirittura del 27.000%, se si raffrontano i buoni-lavoro venduti nel 2008, 535.985, e quelli venduti nel 2016, oltre 145 milioni (esattamente 145.367.954, dati Uil).

I voucher sono disponibili in 2 tagli, da 10 e da 50 euro, ma del valore nominale del voucher resta al lavoratore il 75%. Il restante 25% è destinato per il 13% alla copertura previdenziale in favore della gestione separata Inps, il 7% all'Inail e il 5% per la gestione del servizio.

Circa due voucher su tre sono utilizzati al Nord: secondo la stima fatta dalla Uil, il 64% dei buoni-lavoro sono venduti al Nord (93,2 milioni), e il restante 36% viene suddiviso quasi equamente tra il Centro (26,3 milioni) ed il Mezzogiorno (25,8 milioni). A livello regionale, le prime 5 Regioni per numero di buoni-lavoro venduti sono Lombardia (27 milioni), Veneto (18,5 milioni), Emilia Romagna (18,2 milioni), Piemonte (11,9 milioni) e Toscana (10,6 milioni). Rispetto al 2015: l'incremento più alto nell’utilizzo dei voucher nel 2016 si è avuto in Campania (+43,7%), Sicilia (+39,1%) e Toscana (+32,1%). Fra le provincie in testa c'è Milano (con 9,8 milioni venduti), seguita da Torino (5,6), Roma (5,1), Brescia (4,2), Bologna (3,9), Verona (3,8), Bolzano (3,6), Venezia e Padova (3,3) e Treviso (3,2).

Nel 2016 sono stati pagati con voucher 1,5 milioni di persone che hanno prestato lavoro occasionale. I Jobs Act ha elevato da 3.000 a 7.000 euro il tetto massimo di voucher percepibili dal lavoratore in un anno, e ha inserito i voucher baby sitter da utilizzare al posto del congedo maternità. Oltre il 50% dei voucher (pari a oltre 73 milioni) viene utilizzato in settori nei quali il loro impiego è stato consentito nel 2012: industria, edilizia, trasporti e altro). Fra gli altri settori utilizzano i voucher soprattutto il turismo (21 milioni) e il commercio (18,4), mentre l’agricoltura (2,1 milioni) e i lavori domestici (4,7 milioni) sono i comparti che meno si avvalgono di questo strumento.
 

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