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Giovedì, 25 Aprile 2024
Capitale sociale

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A cura di Giuseppe De Marzo

Restituite il maltolto: i beni confiscati alla mafia ridanno 'dignità' al welfare

Sabato 1 marzo presso la sede del Comune di Roma, in piazza Campidoglio, Libera organizza una conferenza nazionale su quello che ci piace definire il 'Maltolto'. Il titolo dell'evento spiega meglio i suoi obiettivi: "Le mafie restituiscono il maltolto. Il riutilizzo sociale dei beni confiscati per la legalità, lo sviluppo sostenibile e la coesione territoriale". Saranno presenti il sindaco di Roma Ignazio Marino, il presidente della regione Lazio Nicola Zingaretti e Don Luigi Ciotti, presidente nazionale di Libera.

Sono trascorsi 18 anni dall'entrata in vigore della legge n.109/96 sul riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie. E' arrivato un momento per un nuovo passo avanti, per allargare il campo d'azione ai beni immobili confiscati. Bisogna pensare a un loro recupero e a una loro valorizzazione che permetta di trasformarli in luoghi di accoglienza, recupero, incontro e assistenza per persone in difficoltà, che vivono ogni giorno in condizioni di povertà e marginalità sociale.

Sono state tante in questi anni le buone pratiche che hanno dimostrato che i patrimoni recuperati alla criminalità organizzata costituiscono risorse per lo sviluppo sociale ed economico del territorio. Ma un loro uso sociale, per produrre prodotti e servizi d'utilità pubblica è diventato ormai una necessità, in particolare in questo momento di crisi, aumento della povertà e della disoccupazione.

Per queste ragioni l'Associazione Libera ha promosso i Forum regionali e interregionali sui beni confiscati alla criminalità organizzata, con l'obiettivo di aprire spazi di discussione e confronto con tutti i soggetti assegnatari, raccogliere esperienze, criticità, nuove idee, buone prassi e proposte di modifica normativa.

C'è una necessità (che non può più essere rimandata) di uscire dalle politiche di settore e dalle risposte monovalenti, caritatevoli e 'riparatrici', per ridare dignità e competenza al welfare, quello pubblico, fondato su principi del patto costituzionale del nostro Paese. "E' compito della Repubblica rimuove gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana" così recita la nostra Costituzione nel suo terzo articolo, tra i suoi principi fondativi.

In questo momento è facile comprendere le problematiche che attraversano la nostra società: c'è la disoccupazione (giovanile e non), ci sono gli sfratti e i senza dimora, c'è la povertà in aumento…insomma c'è bisogno di un welfare 'per la dignità' che possa dare vita a una rete di servizi integrati, aperti ed efficaci, garantiti da investimenti strategici e strutturali.

I Forum regionali di Libera hanno rappresentato l'occasione per presentare e raccogliere le adesioni alle campagne "Libera il Welfare: I beni confiscati per l'inclusione sociale" e "Impresa bene comune: il made in Italy dell'antimafia", relative al riutilizzo dei beni immobili per le politiche sociali (accoglienza, reinserimento lavorativo e servizi alla persona) e alla gestione delle aziende sequestrate e confiscate.

Con questa conferenza nazionale cercheremo di fare il punto su questa possibilità: utilizzare quei beni confiscati per far fronte alle necessità sociali del nostro Paese, afflitto dalla crisi da oramai troppo tempo. Miseria Ladra, la campagna del Gruppo Abele e di Libera ha già evidenziato come un italiano su quattro viva in condizioni con cui la sua dignità viene calpestata. Esiste uno straordinario patrimonio per provare a dare risposte in tal senso. E' arrivato il momento di utilizzarlo.

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