Cosa abbiamo visto di Napoli? Niente. Almeno niente di turistico.

Abbiamo visto quanto è difficile parcheggiare un furgone alto più di due metri.

Abbiamo visto i vicoli di Spaccanapoli ma con 3 valige di attrezzatura a testa, quindi nel nostro intimo li abbiamo un po’ odiati.

Ma poi abbiamo visto anche il Kestè. Lì abbiamo incontrato una Napoli che non tutti hanno avuto l’onore di vivere ma noi si.

Abbiamo conosciuto Vincenzo De Luca,

Fausto Rio e i comici che sono di casa al locale, una vera e propria famiglia. Professionisti che fanno comunità, che collaborano per crescere insieme e portare qualcosa che prima di loro non c’era: un’officina-laboratorio di comicità. Al Kestè si crea.

Uno dei membri della famiglia è stato nostro ospite e ci ha accompagnati sul palco: Vincenzo Comunale, che ci ha chiesto esplicitamente di non fare assolutamente pubblicità al suo spettacolo il 19 aprile al Kestè e noi intendiamo rispettare le sue volontà (se andate a vederlo, ditegli che non l’avete saputo da noi).

Il pubblico ci ha accolto con un calore che sembrava provenire direttamente dalla lava del Vesuvio. Un pubblico che si dava, e noi abbiamo cercato di prendere e restituire. Credo si possa dire che ce l’abbiamo fatta. È stata una serata spettacolare.

Dopo la serata è successo qualcosa nella piazza davanti al locale, un attimo di tensione. Senza scendere nei particolari la definiremo una rissa. Ma questo non ha fatto altro che ricordarci quant’è magico quello che stanno facendo i ragazzi del locale e i comici. Quella che adesso è una piazza viva e un luogo di ritrovo prima era un luogo buio e dedito ad attività illecite. Ci piace pensare che sia anche un po’ merito del potere della risata.

Insomma la bella serata è stata quasi di contorno ad una giornata veramente intensa. Come sempre abbiamo cercato di andare a letto presto. Come sempre non ce l’abbiamo fatta. Chissà come siamo arrivati a Roma per la conclusione del primo Put On Tour.