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Venerdì, 19 Aprile 2024
Curarsi mangiando

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A cura di Francesco Garritano

Inositolo: cos’è, a cosa serve e in quali alimenti si trova

L’inositolo è una molecola molto simile alle vitamine del gruppo B che si trova in numerosi alimenti e viene in parte sintetizzata dal nostro organismo, agisce come detossificante per il nostro corpo e ci aiuta a combattere stress e ansia, oltre ad agire sul controllo metabolico e ormonale. Spesso si sente parlare di integratori alimentari che cercano di sostituire sempre più, per quanto possibile, i farmaci; una delle sostanze che viene spesso consigliata è l’inositolo. Certamente l’uso di integratori non deve sostituire una dieta varia ed equilibrata ma a volte è necessaria l’integrazione di alcune sostanze quando il loro apporto con la dieta non è sufficiente.

Inositolo cos’è? Ha davvero azione detossificante?

L’inositolo è conosciuto per i suoi innumerevoli effetti benefici che agiscono a vari livelli del nostro organismo, a cominciare dal fegato dove l’inositolo svolge azione detossificante in quanto va ad agire sui mitocondri cellulari favorendo la respirazione di tutte quelle cellule che ne sono ricche (come le cellule muscolari, gli epatociti e le cellule della pelle); è anche un importante secondo messaggero che interviene in molte vie enzimatiche e metaboliche del nostro organismo regolandole. Inoltre l’inositolo ha un’azione antidepressiva, migliora gli stati ansiosi e quindi allo stesso tempo migliora il sonno; viene utilizzato anche in caso di acne sia come rinforzo alla terapia farmacologica che da solo.

Parliamo dell’importanza della salute degli organi emuntori

Il fegato, come altri organi, vengono definiti organi emuntori. Perché? Parliamo degli organi emuntori! Gli organi emuntori sono gli organi deputati all’eliminazione di tutto il materiale di scarto dell’organismo umano: fegato, reni, intestino, cute e anche i polmoni. Il fegato, ad esempio, quando perfettamente funzionante, riesce a processare fino al 98% delle tossine grazie a reazioni di detossificazione ed eliminazione. Diverse sono le strategie biochimiche che gli organi emuntori attuano per disintossicare l’organismo, come reazioni di metilazione, acetilazione, glucuronazione, solfatazione, sulfossidazione. Incessantemente nel nostro corpo transitano notevoli quantità di tossine, sia esogene come virus, batteri, tossine alimentari, farmaci, metalli pesanti, sostanze chimiche di varia origine, sia endogene come i prodotti intermedi dei processi metabolici.

Queste tossine in parte sono elaborate prima ed eliminate poi dagli organi emuntori, i nostri efficienti depuratori, e in parte sono stoccate nella matrice mesenchimale, punto di arrivo e di partenza di informazioni nervose, endocrine, immunitarie. Da qui tossine e scorie metaboliche sono smaltite quotidianamente dal sistema linfatico, che, se in condizioni fisiologiche, riesce a eliminare i rifiuti accumulati. Queste sostanze, mobilizzate a livello della matrice connettivale, devono essere trasportate alla rete linfatica e, da qui, convogliate ai diversi organi emuntori.

L’efficienza di questo sistema di flusso e quindi del lavoro di “pulizia” dipende dal corretto funzionamento degli organi escretori e, quindi, dalla presenza o meno di ingorghi, interruzioni, alterazioni, insufficienze. Il nostro organismo può essere paragonato a una casa, dove si compiono regolarmente momenti di pulizia ordinaria e straordinaria, per garantire l’armonia, l’ordine e l’igiene. Così operano i nostri organi emuntori; il nostro equilibrio e la nostra salute dipendono essenzialmente da tre fattori: introduzione degli elementi nutritivi, metabolismo ed eliminazione delle sostanze di scarto. Senza alimentarci, quindi senza combustibile, non sopravviveremmo, così come senza bruciare gli alimenti e ricavarne gli elementi necessari alla nostra vita e l’energia per espletare le innumerevoli funzioni organiche; ma è parimenti importante la fase di eliminazione, ossia l’espulsione di residui, scorie, tossine. Se, infatti, si crea un ristagno delle sostanze di rifiuto, si determinano una serie di sintomi che hanno lo scopo di segnalarci che il delicato equilibrio è stato alterato, che le capacità di eliminazione degli organi escretori si sono saturate. Sintomi emozionali (senso di spossatezza, depressione, cattivo umore, svogliatezza, ansietà), sintomi psichici (confusione, stordimento, ideazione lenta, indecisione, memoria labile), sintomi fisici (occhi arrossati e gialli, palpebre gonfie, naso chiuso, lingua patinosa, bocca impastata o secca, vista offuscata, alitosi, dolori al cuoio capelluto, mal di testa, di pancia, di stomaco, malessere generale, problemi cutanei, vertigini, astenia) caratterizzano un sovraccarico dei processi di eliminazione con il progredire di un’intossicazione generale.

Quando il sistema emuntoriale non riesce a espletare efficientemente ed efficacemente le sue funzioni di metabolizzazione, neutralizzazione ed eliminazione, perché uno o più organi non funzionano perfettamente o per problemi ostruttivi, l’organismo cerca in ogni modo di espellere le scorie e comunque di non trattenerle nella sua parte più interna, sede degli organi vitali. Si presentano così diverse affezioni, le più comuni e generali quelle dermatologiche e osteo- articolari, sintomo del tentativo dell’organismo di liberarsi in qualche modo, anche quello patologico, delle scorie umorali. Tessuto adiposo, articolare e connettivo sono infatti i siti preferenziali di deposito dell’organismo. Si verificano anche patologie più circoscritte come cefalee ed emorroidi, ulteriore tentativo di allontanare dal centro vitale dannosi squilibri.

Inositolo: azione detossificante ma non solo!

L’inositolo ha azione detossificante e tanto altro. Nella pratica clinica è stato visto, inoltre, che l’integrazione con inositolo può aiutare a regolarizzare gli squilibri ormonali legati alle alterazioni del ciclo mestruale soprattutto in pazienti con ovaio policistico, in queste situazioni può rivelarsi utile anche l’assunzione di alcuni minerali come Manganese e Zinco. L’inositolo migliora anche la risposta insulinica perché aumenta l’attività dei GLUT4 (che sono i trasportatori del glucosio all’interno delle cellule) con un aumento del controllo dell’omeostasi glicemica ed energetica in generale, proprio per questo viene consigliato per prevenire l’insorgenza di diabete di tipo II o nei casi di insulino-resistenza. Una parte dell’inositolo che serve per il normale svolgimento delle vie metaboliche a cui partecipa è endogena, la rimanente quota che serve al nostro corpo deve essere assunta con la dieta, anche se non è facile raggiungere il fabbisogno giornaliero (proprio per questo viene considerato una pseudo-vitamina, infatti viene anche chiamato vitamina B7).

Le principali fonti alimentari sono crusca, cereali integrali, germe di grano, lievito di birra, agrumi e carne (soprattutto il fegato). Proprio per il fatto che non sempre l’alimentazione riesce a sopperire al fabbisogno di questa preziosa molecola, in alcuni casi è importante l’integrazione per migliorare o prevenire il controllo di numerosi squilibri che sono alla base di patologie più gravi. Insomma: una sola molecola per molti usi!

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