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Giovedì, 28 Marzo 2024
Curarsi mangiando

Curarsi mangiando

A cura di Francesco Garritano

La dieta giusta per gli studenti: ecco come dovrebbero comportarsi a tavola 

Finite le ferie non solo i lavoratori dovranno tornare alle loro abitudini, ma anche gli studenti. L’alimentazione può aiutare a migliorare l’efficienza a scuola? Direi proprio di sì! Buona lettura!

Sondaggio studenti

Ad ispirare questo articolo è stato il sondaggio della Sodexo sustudenti italiani, cinesi, americani, inglesi ed indiani, 4 mila in tutto, che ha avuto lo scopo di capire le abitudini a tavola degli stessi. Negli ultimi tempi sta aumentando la consapevolezza che per stare bene, sia esteticamente che fisiologicamente, bisogna mangiare bene, per cui sempre più ragazzi scelgono cibi salutari. Dal sondaggio è emerso che gli studenti che mangiano meglio sono i cinesi, subito dopo gli italiani, che preferiscono portare da casa il pranzo preparato da loro piuttosto che affidarsi a take-away o fast food, oppure pranzano nelle mense scolastiche.

Purtroppo è emerso, però, che pur essendo sempre più propensi a consumare cibo di qualità, gli studenti stanno molto attenti alle chilocalorie, fenomeno che non condivido, poiché non importano le calorie di un alimento se si tratta di un cibo di qualità, a preoccuparci deve essere ben altro, vediamo.

Studenti poco concentrati

Una questione da affrontare è la poca concentrazione: dalle scuole elementari fino all’università molti studenti subiscono un calo di concentrazione nel bel mezzo della lezione, ma non è colpa dell’argomento poco interessante, piuttosto di ciò che hanno mangiato a colazione. Credo che abbiate già sentito parlare della famosa ipoglicemia reattiva, ovvero una circostanza che si verifica quando mangiamo zuccheri semplici: infatti, questi vengono assorbiti rapidamente nel sangue aumentando la glicemia, che richiamerà l’azione dell’insulina per ripulire il sangue dagli zuccheri. Ciò che succede, però, è il calo della glicemia sotto la sua soglia normale, definita appunto ipoglicemia reattiva; in questo stato lo studente si trova poco concentrato, ha sonnolenza, ha tanta fame, soprattutto di zuccheri, che è ciò che mangeranno di nuovo per ritornare allo stesso punto. Un insieme di picchi insulinici non aiuta lo studente a scuola/università, per cui dovrebbe scegliere a colazione cibi come uova/prosciutto/frutta secca con fette biscottate integrali e frutta, un pasto completo ed abbondante per affrontare al meglio la giornata a scuola senza avere fame.

Poca attività fisica e troppi social

Un altro problema da affrontare quando si parla di giovani è la sedentarietà: conosco sempre più ragazzi che tornano da scuola, pranzano, studiano e poi restano alla tv o al pc per tutta la serata, senza muoversi per intere giornate. È inutile dire “sono magro, non mi serve”, perché l’attività fisica non serve solo a chi è in sovrappeso oppure obeso, serve a tutti poiché in grado di prevenire patologie rinforzando il nostro sistema immunitario, inoltre, nel caso degli studenti è uno strumento efficiente per svagare ed allontanarsi dai libri.

Quale attività fisica scegliere? In città organizzano diverse iniziative, dalla danza alla scalata, per cui tutti possono scegliere ciò che piace di più. Se proprio ci viene impossibile muoverci, allora usiamo i videogiochi ma usiamoli bene: compriamo quelli che ci consentono di fare esercizio fisico davanti alla tv.

Come mangiare a scuola?

Il problema di molti studenti, almeno di quelli italiani, è il pranzo a scuola/università. C’è chi a mensa non vuole mangiare perché il gusto non è quello della cucina della mamma, chi invece preferisce portarsi solo un panino, neanche integrale, con svariati salumi all’interno e privi di un morso di fibra. Tutto ciò non è condivisibile a lungo termine. Infatti, il mio consiglio, qualora non dovesse piacerci la mensa, è quello di preparare il pranzo a casa portandolo a scuola oppure all’università, variando l’alimentazione. Durante i periodi primaverili/estivi consiglierei delle insalate di cereali integrali (farro, avena, riso, orzo, ecc.) con tonno o pollo e verdure miste, mentre durante i periodi invernali anche dei pasti caldi, quali pasta al forno con mozzarella, pomodoro e verdure, cotoletta di pollo preparata in casa con insalata e pane tostato, ogni tanto anche un panino con prosciutto crudo e verdure, senza ripetere ogni giorno lo stesso pasto.

Come vedete è semplice anche nutrirsi quando si è fuori casa, basta solo la volontà. Poiché come detto prima gli studenti italiani hanno sempre più interesse a mangiare meglio, forse questo articolo potrà essere loro molto utile.

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