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Venerdì, 29 Marzo 2024
Curarsi mangiando

Curarsi mangiando

A cura di Francesco Garritano

Il dimagrimento veloce e la fissazione per la bilancia: perché sono errori comuni

Dimagrimento veloce oppure dimagrimento troppo lento: è il dilemma di molti pazienti, a cui ho deciso di rivolgere questo articolo. Ricalcando l’attenzione sull’inutilità di porre considerazione sui chilogrammi persi o meno, il mio intento è far capire come la salute e il dimagrimento viaggiano a braccetto insieme, ma molto spesso, quello che manca, è proprio la pazienza! Buona lettura!

Voglio fare un chiarimento riguardo il concetto di “dimagrimento” e “perdere peso”. Spesso in studio ricevo pazienti che, affetti da malattia autoimmune e, quindi, con un grado significativo di infiammazione, si aspettano di avere subito risultati prettamente estetici e vogliono dimagrire in fretta. Conseguenza che ovviamente è anche prevista dalla dieta, ma seguire un protocollo alimentare autoimmune, così come una qualsiasi dieta, significa modificare lo stile di vita, far abituare l’organismo gradualmente ai risultati, e vederli concretizzarsi nel tempo senza fretta. Bisogna avere pazienza e seguire in modo preciso le indicazioni che io fornisco loro, e capire che le diete fatte velocemente non portano risultati né di dimagrimento perché poi il peso si recupera tutto con gli interessi, né di miglioramento clinico.

Innanzitutto, una malattia infiammatoria cronica contrasta significativamente la perdita di peso: questo comporta già a monte una difficoltà in merito al dimagrimento. Ma quello che deve esservi chiaro è questo: ci saranno momenti in cui vedrete il peso scendere più rapidamente, altre volte meno, altre volte addirittura rimane simile al controllo precedente: il peso complessivo non dà indicazioni su quanto grasso si sta perdendo o se il trattamento sta procedendo bene, a volte si può perdere massa grassa e si incrementa quella magra, generando una situazione di stasi ponderale.
Come ho riferito nel mio primo libro “Il dimagrimento parte dalla testa”, la bilancia la definisco malefica perché “proprio come una strega cattiva, lei ti trae in inganno, ti seduce e poi ti abbandona nella disperazione più totale; è subdola, vuole il tuo male e crea un legame molto stretto con te, a tal punto da far nascere una sorta di dipendenza difficile da troncare.” L’obiettivo deve essere, innanzitutto, la salute, il miglioramento della patologia, e poi in secondo luogo viene l’aspetto estetico, che viene comunque, ma ogni organismo ha i suoi tempi fisiologici: bisogna avere pazienza!

Dieta significa stile di vita, un piano alimentare consigliato ad un paziente non deve mirare solo alla perdita di peso, ma anche all’educazione alimentare, alla diminuzione dell’infiammazione, obiettivo principale per cui si è deciso di farsi seguire dallo specialista; ciò, però, non può avvenire con una dieta di restrizione, altrimenti l’insegnamento sarebbe quello di mangiare poco e di fare la fame, deperendo, e non andando a trattare il problema in sè. Un piano alimentare adeguato deve fornire un equilibrio dei diversi nutrienti, inoltre, deve essere normocalorico, apportando dunque la quantità di calorie necessaria al corretto funzionamento dell’organismo.

Ovunque si cerchi, in edicola, su internet, in palestra, ecc, si trovano tantissime diete proposte. Alcune addirittura vengono chiamate “diete miracolose”, viene utilizzato un termine sacro per definire un regime alimentare profano. E inoltre, questi regimi che si vogliono seguire non mirano al trattamento della malattia autoimmune in corso, al vero problema di fondo, anzi tendono a peggiorare solamente il problema che è già in atto. Purtroppo il risultato apparente che possono dare è il dimagrimento di botto, che però vede poi il recupero di tutti i kilogrammi persi ina fase successiva, per naturale meccanismo fisiologico. E il problema principale permane sempre!

Il dimagrimento deve avvenire nel tempo, mangiando bene durante tutto l’anno; deve consentire una riduzione della massa grassa ed il mantenimento della massa magra, che dovrà essere tonificata, il tutto in affiancamento ad uno stile di vita anti-infiammatorio, con il corretto protocollo alimentare. La dieta deve essere un piacere, non un dovere, deve insegnarci come mangiare in qualsiasi occasione e perché mangiare in un modo piuttosto che in un altro. Questo significa stile di vita. Inoltre, è importante accoppiare la dieta ad una costante attività fisica che, oltre a farci bruciare massa grassa, manterrà i muscoli tonici e stimola al meglio la funzionalità delle nostre ghiandole, come l’ipofisi e la tiroide.

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