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Sabato, 20 Aprile 2024
Curarsi mangiando

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A cura di Francesco Garritano

L’Eleuterococco, una simpatica pianta dalle innumerevoli proprietà

Ancora una volta la nutraceutica dispone di interessantissime soluzioni per il trattamento di stati patologici a carico del nostro organismo: l’articolo che vi presento oggi parla di una pianta dal nome molto bizzarro, l’Eleuterococco, dal carattere immunostimolante.

Per ovviare alla difficoltà fonetica che si incontra nel pronunciare questo simpatico nome, si è dato ad essa anche il nome di Ginseng siberiano, quindi chiamatela come preferite! Ma vediamo un po’, conoscevate già questa pianta? 

L’Eleuterococco senticosus è una pianta presente specialmente nella terra nipponica, ma la si trova anche nel continente asiatico, in Russia e in Siberia, da cui il nome Ginseng siberiano. Ha delle foglie dal colore verde brillante, dei fiori gialli o viola a grappolo, produce dei piccoli frutti neri che ricordano le bacche. Tuttavia, la porzione importante di questa pianta è insita proprio a livello della radice, in cui sono presenti i più importanti componenti fitochimici che hanno attività biologica e apportano benefici per il nostro organismo. La si può trovare in commercio come estratto secco o sotto forma di estratto in soluzione idroalcolica (tintura madre).

Meccanismo di azione

Il ginseng siberiano presenta degli effetti positivi a livello muscolare, immunitario e anche a livello centrale: modula un’azione defaticante, attiva il sistema immunitario e promuove la concentrazione e l’apprendimento. Alcuni studi hanno addirittura confermato come abbia un’efficacia anti-cancro. Come fa questa pianta a mediare tutte queste azioni? All’interno di questa pianta (e della radice soprattutto) sono presenti eleuterosidi, che sono composti chimici quali saponine, sterolo glicosidi e glicosidi fenilpropanoidi; vi sono inoltre tannini, triterpeni, lignani, polisaccaridi e polifenoli: tutti questi sono delle componenti in grado di stimolare alcune ghiandole endocrine, tra cui l’ipotalamo, in grado di aumentare la produzione di ormoni coinvolti nel nostro metabolismo.

Stimolando l’ipotalamo, si stimola la produzione di maggiore produzione di TRH. Quest’ultimo, agendo sull’ipofisi, farà produrre più TSH e di conseguenza la tiroide viene maggiormente stimolata a produrre ormoni gli ormoni fT3 e fT4. Gli eleuterosidi, in particolar modo la siringina, stimolano la produzione di acetilcolina, inducendo attraverso il buon indirizzamento dell’ormone insulina a utilizzare il glucosio a livello dei muscoli: quello che ne viene fuori è la capacità di sopportare la performance sportiva e non avvertire fatica subito, ecco perché molti sportivi la usano come integrazione durante importanti gare. 

L’eleuterococco stimolando in maniera positiva la ghiandola surrenalica, regolarizza il flusso di cortisolo e di adrenalina all’interno del nostro organismo generando miglioramento del tono dell’umore, delle capacità cognitive e controllo degli stati di ansia oppure di depressione, contrastando anche stanchezza, astenia e apatia, sindrome premestruale e fenomeni tipici della menopausa. Le componenti fitochimiche di questa pianta sono in grado di mobilitare i grassi dal tessuto adiposo e, mediante il corretto flusso insulinico nell’organismo, viene facilitato l’utilizzo di glucosio da parte dei tessuti. Si assiste così ad un decremento delle concentrazioni plasmatiche di glucosio e di emoglobina A1c, due parametri importantissimi da tenere in considerazione nei soggetti diabetici di tipo 2.

C’è da aggiungere che un ulteriore effetto metabolico si vede grazie alla stimolazione della tiroide in seguito ad attivazione ipotalamica: producendo più ormoni fT3 e fT4, questi ultimi sono in grado di stimolare a loro volta la produzione di termogenina, l’enzima disaccoppiante che, a livello mitocondriale, permette la conversione dell’energia inglobata dal flusso protonico durante la fosforilazione ossidativa in calore anziché in ATP: si avrà come conseguenza migliore risposta termoregolatrice del nostro organismo e anche dimagrimento.

Gli eleuterosidi e i polisaccaridi agiscono sul sistema immunitario in maniera benefica, perché vanno a migliorare la risposta dell’organismo nei confronti degli organismi patogeni, aumentando le concentrazioni di linfociti B, linfociti T e neutrofili. Alcuni studi asiatici hanno non solo confermato la funzione immunostimolante dell’eleuterococco ma anche l’efficacia anti-tumorale nei confronti di diverse neoplasie quali il carcinoma polmonare a piccole cellule, il carcinoma nasofaringeo, dell’epitelio polmonare e del colon. Per le proprietà e i benefici che apporta alla salute, il suo impiego è particolarmente indicato per i casi clinici quali tiroidite di Hashimoto, ipotiroidismo, ma anche fibromialgia per la sua capacità immunostimolante e positiva sull’umore. E, ovviamente, tutti gli sportivi, chi studia, chi ha bisogno di calmarsi, possono far uso di questa ottima radice naturale. Ottima anche come sostanza antitumorale.

Controindicazioni dell’Eleuterococco

Attenzione tuttavia a come usiamo questa pianta. Appunto dalle informazioni elencate finora, non è consigliato usare il ginseng siberiano per chi soffre di ipertiroidismo, tachicardia, nervosismo e irritabilità, ipertensione ed emicrania, ma anche per i bambini e le donne in gravidanza o in allattamento. Inoltre, stimolando le ghiandole deputate alla secrezione dei succhi gastrici, è da evitare da parte dei soggetti affetti da gastrite e ulcere gastriche. Se da un lato può indurre un aumento di libido, dall’altro non è indicato per chi sta assumendo i contraccettivi orali.

Come si usa e quando si assume?

Il ginseng siberiano è disponibile in estratto secco (polvere), in capsule o in tintura madre. Per quanto riguarda l’estratto secco, si può assumere una quantità pari a 2 cucchiai non colmi di estratto fatto sciogliere in una tazza di acqua bollente per 10 minuti, massimo due volte al giorno. La tintura madre si somministra tramite gocce diluite in acqua (30-60 gocce) per un massimo di 2 volte al giorno, oppure si possono prendere massimo due capsule al giorno. L’importante è ricordarsi di non assumerle durante la serata: essendo un composto stimolante, andrebbe a rovinare il sonno ristoratore notturno. Si assumono per un periodo di 4 mesi con delle pause di 2 mesi tra un ciclo di assunzione e un atro.

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