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Martedì, 16 Aprile 2024
Curarsi mangiando

Curarsi mangiando

A cura di Francesco Garritano

Il Dott. Francesco Garritano, laureato dapprima in Chimica e tecnologia farmaceutica, poi in Scienze della nutrizione è un biologo nutrizionista che, premiato dalla passione per il suo lavoro, esercita la sua professione in tutte le province calabresi, a Roma, a Milano, a Vicenza ed a Taranto. Ormai da tanti anni è entrato nel network dei medici di segnale, uniti dall’acronimo GIFT, il quale indica i principi sui quali si basa una sana alimentazione preventiva e curativa: Gradualità, Individualità, Flessibilità, Tono muscolare. Nel mese di maggio ha presentato il suo primo libro, frutto dell’esperienza di questi anni di lavoro, “Il dimagrimento parte dalla testa”, uno scritto che sottolinea quanto sia importante l'aspetto psicologico nel momento in cui si decide di iniziare un percorso con il biologo nutrizionista, definendo la costanza, la determinazione e la motivazione punti cardini dello stesso percorso. Inoltre, svolge la professione di docente e relatore in vari convegni in tutta la Calabria e su tutto il territorio nazionale, poichè responsabile scientifico della NutriForm, società di formazione ed eventi

Curarsi mangiando

Gli italiani sono veramente “drogati” dal glutine?

Sembra molto forte come concetto, ma in realtà succede proprio così: il glutine si comporta come una droga. Vediamo perché leggendo l’articolo

Il nemico glutine

È vero che spesso menziono il glutine descrivendone i suoi aspetti negativi, ma ricercando e studiando sempre più capisco quanto il suo consumo abituale sia dannoso per la nostra salute. Oggi vi parlo di come questa proteina possa agire proprio come una droga. Il glutine lo ritroviamo in cereali come il frumento, la segale, il kamut, l’orzo ed il farro ed è una sostanza collosa che oltre a peggiorare la condizione di permeabilità intestinale di cui abbiamo spesso parlato, libera alcune sostanze che creano dipendenza. Quando il glutine viene digerito, a causa dell’insufficienza di alcuni enzimi digestivi (Dipeptidilpeptidasi-IV) si formano le gluteomorfine, ovvero sostanze simili alla morfina che però derivano dall’ingestione di questi cereali; come la morfina, queste sono in grado di legarsi ai recettori per gli oppioidi che sono espressi nel nostro organismo in quasi tutti i distretti, in particolare nel sistema nervoso centrale e lungo il tratto gastrointestinale, provocando, quindi, euforia, sedazione, aumento della soglia del dolore, aumento della motilità intestinale, della produzione di muco ed ormonale, stanchezza, senso di annebbiamento e sonnolenza. È per questo motivo che i nostri nonni dicevano che “Il riso ti mantiene teso”, perché questo cereale non contiene glutine e non causa sonnolenza come spiegato sopra. Per cui i cereali da consumare sono quelli che naturalmente non contengono questa proteina, quali il miglio, il mais, l’amaranto, la quinoa, il grano saraceno, infine, il riso, da consumare tutti in versione integrale. Inoltre, sembra che le gluteomorfine vadano a contrastare anche la capacità antiossidante dell’organismo poiché i soggetti che consumano quotidianamente glutine, rispetto a chi non ne fa uso, hanno livelli più bassi di Glutatione e di S-adenosilmetionina, due potentissimi antiossidanti. Se manca la protezione antiossidante il nostro organismo è maggiormente esposto a minacce ed anche il sistema immunitario ne risente.

Glutine, intestino e sistema nervoso

Come abbiamo detto, dunque, il glutine è in grado di agire a livello del sistema nervoso centrale a causa delle gluteomorfine, causando anche patologie come la schizofrenia. Uno studio recente ha ritrovato la causa del disturbo bipolare, ad esempio, a livello intestinale: un intestino disbiotico causa maggiore predisposizione alle patologie nervose. A causare disbiosi sono diversi fattori, tra i quali anche un’errata alimentazione ed il sovraccarico di sostanze alimentari. Lo studio ha dimostrato che il disturbo bipolare è spesso associato a patologie infiammatorie, obesità e sindrome metabolica, tutti disturbi associati a disbiosi intestinali. Quindi, sia in caso di permeabilità intestinale, sia in caso di disbiosi, le gluteomorfine sono in grado di oltrepassare la membrana intestinale, poiché molecole a basso peso molecolare, quindi agiscono in ogni caso a livello del sistema nervoso centrale. Cosa fare quindi? Eliminarlo completamente dall’alimentazione? Dipende dalla patologia di cui si soffre, i soggetti che godono di buona salute, invece, dovrebbero limitarli nella loro alimentazione, consumandolo poche volte a settimana, gli eccessi sia in un senso che nell’altro sono sempre errati. 

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