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Venerdì, 19 Aprile 2024
Curarsi mangiando

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A cura di Francesco Garritano

Lactobacillus Reuteri: il fermento che aumenta la Vitamina D e aiuta il sistema immunitario

La Vitamina D è fondamentale per la prevenzione dell’osteoporosi, delle malattie autoimmuni, endocrine e cardiovascolari. La vitamina D, coinvolta anche nel metabolismo del calcio, sta assumendo sempre più importanza in ambito clinico, perché coinvolta in diverse patologie. Vediamo insieme il significato clinico della stessa.

Le donne dei paesi occidentali sono spesso quelli più inclini alla carenza di vitamina D. Una persona è carente di vitamina D, quando essa è inferiore ai 30 nmol/Litro. La vitamina D si prende, esponendo la pelle per brevi intervalli di tempo alla luce solare in particolari ore della giornata, oppure attraverso l’assunzione di pesce grasso, funghi e integratori alimentari vitaminici.

Un recente studio ha dimostrato che anche alcuni fermenti lattici possono incrementare i livelli di vitamina D nel sangue. I fermenti lattici sono i batteri presenti nello yogurt, nel Kefir e negli integratori alimentari probiotici. Non tutti i batteri lattici aumentano il tasso di vitamina D, ma solo alcuni ceppi appartenenti alla specie Lactobacillus Reuteri NCIMB 30242, specifico nella generica categoria dei Lactobacilli Reuteri.

Nello studio condotto dal dottor Mitchell L. Jones è stato studiato il ceppo Lactobacillus Reuteri NCIMB 30242. La somministrazione orale di questo Fermento lattico sotto forma di Yogurt o integratore alimentare, può contribuire ad aumentare del 25%, i livelli di vitamina D.

Ma le sorprese, non finiscono qui!

Tale Lactobacillus Reuteri, ha dimostrato anche di ridurre il colesterolo, contribuendo a prevenire il rischio cardiovascolare del consumatore, ma non solo… Adeguati livelli di vitamina D al momento dell'infezione con Sars-CoV-2 potrebbero favorire l’azione protettiva dell’interferone di tipo I – uno dei più potenti mediatori della risposta antivirale dell’organismo – e rafforzare l'immunità antivirale innata, andando a cooperare con l’interferone di tipo I per potenziare le risposte antivirali.

Nelle fasi più avanzate del COVID-19 l’attività immunomodulatoria della vitamina D potrebbe invece contribuire a ridurre il danno legato all’iperinfiammazione nei pazienti con forme severe di malattia. L’interazione tra vitamina D e interferone di tipo I è ancora poco studiata ma potrebbe rivelarsi di grande importanza, anche in considerazione del fatto che dati recenti della letteratura indicano che le complicanze dell'infezione da SARS-CoV-2 possono essere conseguenti ad una produzione insufficiente o ritardata di interferone nella primissima fase dell'infezione.

Come si può assumere il suddetto Lactobacillus Reuteri?

Semplicemente sotto forma di Yogurt, Kefir o con integratori alimentari probiotici a compresse o in bustina; Ovviamente bisogna sperare che in futuro, sempre più aziende di Yogurt, inseriscono nei propri prodotti il ceppo Lactobacillus Reuteri NCIMB 30242.

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