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Martedì, 23 Aprile 2024
Curarsi mangiando

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A cura di Francesco Garritano

Psoriasi, tutto quello che c’è da sapere su questa insidiosa patologia

Ed ecco la risposta al sondaggio odierno. Vi aspettavate che la psoriasi fosse una malattia trasmissibile attraverso il contatto? Vi dico di più: fra le malattie autoimmuni si può menzionare anche la psoriasi, una malattia infiammatoria cronica che colpisce la pelle. Leggiamo l’articolo per saperne di più.

Psoriasi: cause e meccanismo eziopatogenetico

La psoriasi è una patologia autoimmune infiammatoria cronica e recidivante della pelle, non contagiosa e non infettiva.  Un paziente affetto da psoriasi presenta sulla pelle aree di eritema a margini netti, sovrapposte da squame di colore bianco provocate da anormale ispessimento dello strato corneo. Queste anomalie della pelle si manifestano soprattutto in alcune aree del corpo, quali gomiti, ginocchia, mani, coccige, cuoio capelluto e piedi; inoltre, se coinvolge anche le articolazioni viene definita artrite psoriasica.

In condizioni normali le cellule della pelle si rinnovano ogni 28-30 giorni: le nuove emergono mentre le vecchie muoiono e si disperdono; mentre, in presenza di psoriasi questo processo avviene in modo anomalo, poiché le cellule della pelle delle aree affette si rigenerano ogni 3-6 giorni, aumentando enormemente.

I fattori che causano psoriasi sono di tipo sia genetico che ambientale; fra basi genetiche della psoriasi sono stati identificati almeno 9 loci di suscettibilità, la più significativa si trova nella regione dello Human LeukocyteAntigen (HLA) di classe I del cromosoma 6p21.3 e corrisponde all’HLA-CW6; tale locus è detto PSORS1 ed è coinvolto nel 30-50% dei casi ed agisce nel meccanismo di presentazione dell’antigene verso le cellule CD8+ e Natural Killer-T (NK-T). Le cause esogene, fra le più riconosciute, sono lo stress, che scatena i sintomi e ne acuisce il prurito, il fumo, l’alcool, traumi sulla pelle, infezioni virali o batteriche, radiazioni ultraviolette.

Diverse teorie sono state proposte per spiegare la patogenesi della psoriasi, ad oggi la più accreditata propone che un danno cheratinocitario, infettivo o traumatico, conduca alla necrosi dei cheratinociti con liberazione degli acidi nucleici e l’instaurarsi di una complessa cascata immunologica che porta al differenziamento dei linfociti T naive, in linfociti Th1, Th17 e Th22 in grado di produrre una serie di citochine proinfiammatorie, responsabili delle lesioni psoriasiche. Le cellule T patogene producono livelli elevati di IL-17 in risposta a IL-23; la scoperta del ruolo centrale dell’asse IL-23 / tipo 17 a cellule T nello sviluppo della psoriasi ha portato ad un importante cambiamento di paradigma nel modello patogeno per questa condizione. L’attivazione e l’upregulation di IL-17 in pelle pre-psoriatica produce una risposta infiammatoria che induce allo sviluppo di placche psoriasiche mature inducendo iperplasia epidermica.

La psoriasi, quindi, è causata da una complessa interazione tra il sistema immunitario, loci di suscettibilità associati alla psoriasi, autoantigeni e fattori ambientali multipli.

Diagnosi e prevenzione

Poiché si tratta di una patologia infiammatoria, individuare l’infiammazione risulta indispensabile nel trattamento della patologia; la prima cosa da fare è individuare la causa che scatena “l’incendio” tramite alcuni test. È veramente così utile sottoporsi ai diversi test? Certamente, se si vuole avere un quadro chiaro della situazione clinica. Infatti, così siamo in grado di capire quali sono le categorie di alimenti che ci infiammano, quindi le intolleranze da cibo, che una volta individuate verranno ruotate nella dieta per spegnere l’infiammazione e permettere al nostro organismo di tollerare di nuovo quei determinati cibi.

Poiché la psoriasi può avere diverse cause, tra cui il fumo, l’esposizione a raggi UV, può essere associata ad infezioni batteriche, tutti fattori in grado di provocare la formazione di radicali liberi, risulta quindi necessario capire se i nostri sistemi di difesa antiossidanti sono ben presenti, oppure se è necessaria un’integrazione o una protezione nei confronti degli stessi; per scoprirlo basta effettuare il test Callegari, in grado di dosare il profilo dei radicali liberi: il FORT TEST (stress ossidativo) ed il FORD TEST (barriera antiossidante): più elevato è il valore del FORT TEST maggiore è il rischio di danni da stress ossidativo. Il risultato è legato al livello delle difese (FORD TEST): più alte sono le difese, minore è il rischio generale.

Infine, importantissimo risulta il test epigenetico, effettuabile tramite il prelievo di un capello, un bio -marcatore in grado di contenere numerose informazioni, in questo caso ci consente di individuare le possibili cause della psoriasi, in quanto ci fornisce informazioni sul danno ambientale (radiazioni, metalli tossici, sostanze chimiche e idrocarburi), sul contagio di virus, batteri, funghi, parassiti, post-virus, muffe, spore, inoltre, sull’interferenza di frequenze (schermo tv, telefono cellulare, campo elettromagnetico, campo elettrostatico, radio frequenza, LFR, elettrosmog, forno a microonde, ecc.). Si tratta di un test rivoluzionario, in grado di informarci sulle influenze che il nostro corpo subisce giornalmente, molte delle quali a lungo andare causano le malattie autoimmuni. È arrivata l’ora di scoprire cosa causa le nostre patologie!
 

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