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Venerdì, 29 Marzo 2024
Curarsi mangiando

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A cura di Francesco Garritano

La soia può causare l'infertilità? Lo studio

La soia è un alimento sempre più consumato, sia da uomini che da donne, sia per il suo gusto che per le sue proprietà benefiche. Non è, però, tutto oro quel che luccica, perché la soia ha anche delle controindicazioni.

La soia

La soia appartiene alla famiglia delle leguminose, per cui è “parente” di lenticchie, ceci e fagioli, ma contiene un quantitativo maggiore di proteine, per questo motivo viene scelta come sostituto per eccellenza di carne e pesce nella dieta vegetariana/vegana.

Le sostanze che la rendono sia preziosa che pericolosa sono i fitoestrogeni o isoflavoni, ovvero delle molecole molto simili agli estrogeni che producono gli esseri umani, ma di origine vegetale; fra questi possiamo menzionare la genisteina, la dadzeina e la gliciteina.

Benefici della soia

Prima di conoscere gli effetti negativi della soia, vorrei soffermarmi sui benefici che essa è in grado di dare. È diffusa, ormai, la notizia che la soia sia in grado di abbassare i livelli di colesterolo LDL grazie al contenuto di fibre e di lecitine, ma non solo; è in grado di darci anche una protezione contro le patologie tumorali, quali il tumore al seno, alla prostata ed anche ai polmoni, poiché causa un meccanismo diapoptosi fermando la proliferazione cellulare; la dadzeina, invece, aiuta a prevenire la decalcificazione ossea anche grazie all’elevato contenuto di calcio della soia, infine, viene consigliata alle donne in menopausa poiché gli isoflavoni hanno struttura simile agli estrogeni che in questa condizione calano, oppure, nella sindrome premestruale per regolarizzare gli sbalzi ormonali.

Controindicazioni della soia

Purtroppo, però, quando si parla di soia e di genere maschile non è positivo. A dimostrarlo è uno studio, riportato sotto, che dimostra come il consumo di soia negli uomini riduca la fertilità di conseguenza alla riduzione di spermatozoi. 

Gli uomini che si sono sottoposti allo studio hanno assunto circa 5,4 mg al giorno di soia dimostrando nei risultati che l’assunzione di questa e di isoflavoni era inversamente proporzionale alla concentrazione di spermatozoi: gli uomini con il più alto livello di assunzione di alimenti a base di soia avevano, in media, 35 milioni di spermatozoi/ml in meno degli uomini che non consumavano alimenti a base di soia. Inoltre, è stato visto se la riduzione di fertilità fosse correlata anche all’età o al BMI (Body Mass Index), suggerendo appunto che la diminuzione di concentrazione di spermatozoi fosse più pronunciata tra gli uomini in sovrappeso e obesi rispetto agli uomini magri.

E se invece è la mamma in gravidanza ad assumere soia, cosa potrebbe succedere al bambino? Il ruolo dell'esposizione perinatale al fitoestrogeno sulla salute riproduttiva maschile è stato accuratamente valutato in diversi studi. L’esposizione ai fitoestrogeni nell'utero o durante la vita post-natale precoce attraverso l'alimentazione o l'iniezione sottocutanea provocava anomalie riproduttive multiple durante la vita adulta, incluso diminuzione del peso o della dimensione del testicolo, diminuzione della spermatogenesi, diminuzione della concentrazione di testosterone e di FSH, diminuzione dell'espressione testicolare dei recettori degli ormoni steroidei e alterazioni del comportamento riproduttivo e aggressivo.

Conclusioni

Come abbiamo visto, l’eccesso di soia nella dieta non causa grandi benefici soprattutto nell’uomo, per cui scegliere una dieta vegana prettamente a base di soia non è consigliabile. Inoltre, un consiglio che vorrei dare, sia a uomini che donne, è quello di evitare di assumere soia se si soffre di ipotiroidismo: le sostanze contenute da questo legume sono in grado di chelare lo iodio, non rendendolo disponibile per la produzione di ormoni tiroidei, peggiorando l’ipotiroidismo.

Come sempre, sono gli eccessi a danneggiare l’organismo, poche quantità al giorno consentono il mantenimento del benessere fisico.

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