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Giovedì, 28 Marzo 2024
DE RERUM ESPORT

DE RERUM ESPORT

A cura di Riccardo ‘Mobius’ Del Lungo

Esistono competizioni basate sui videogiochi. Tornei con premi milionari, giocati da giovani e giovanissimi, guardati da milioni di spettatori. Squadre, società, mercato. E’ il movimento detto ‘esport’, cioè e-sport, electronic sport. Sport elettronici. L’esport ha radici nel vivere quotidiano, ha la stessa dignità di qualsiasi altra attività. Il concetto sfugge agli ‘estranei’ del settore, i videogiochi stessi sono persino considerati come un retaggio di immaturità, un prodotto per bambini o nullafacenti. Gli appassionati a loro volta lamentano pregiudizio, superficialità e incomprensione. E’ invece tempo di aprirsi e provare a capirsi. Il mondo in cui viviamo è digitale da un pezzo: questo blog cercherà di interpretarlo, raccontando di esport e suoi contesti. N.D.R. Scrivo per piacere con ironia, franchezza e l’inevitabile approssimazione di chi prova a fare riflessioni e divulgazione. Se avete spunti, richieste, temi o giochi da approfondire: fatemi sapere.

DE RERUM ESPORT

Fra Covid, giungla e dinosauri parte il riconoscimento dell'esport da parte del Coni

E' di questi giorni la notizia che il Coni ha compiuto uno storico passo verso il riconoscimento dell'esport in Italia. Almeno, questo è quello che si legge sulla stampa di settore. E' indubbiamente vero, cerchiamo però di dare una lettura un po' più ampia, più interpretata se vogliamo.

Intanto, cos'è il Comitato olimpico nazionale italiano (Coni). Al di là del ruolo di organizzazione delle discipline olimpiche, il Coni svolge un grande ruolo di promozione a livello nazionale delle discipline sportive a 360°. E' un po' l'istituzione che detta la linea di cosa è opportuno, che deve tutelare la coesione del settore. E' un po' la Presidenza della Repubblica dello sport: ogni sua decisione o presa di posizione orienta gli attori del mercato, i possibili sponsor, i media.

A febbraio scorso c'era stato un incontro al Coni con il Comitato Promotore E-Sport Italia, un punto della situazione che come racconta Gazzetta non è stato privo di delusioni. Erano invitate le associazioni di promozione sportiva, non le organizzazioni che di esport già lavorano e vivono. Il Coronavirus ha poi messo in ombra tutto, ma potrebbe anche essere stato un impulso ulteriore alla spinta verso nuovi orizzonti, specie se digitali. Discussioni, incontri, trattative scommetto, sono sempre andate avanti. E' nelle more di questo maggio 2020 che ai primi del mese viene annunciata la 'Federazione Italiana Discipline Elettroniche' (Fide), nata dall'unione di Itespa (Italian e-Sports Association, associazione italiana riconosciuta a livello mondiale dalla Iesf - International Esports Federation) e Gec - Giochi Elettronici Competitivi (ente riconosciuto a livello europeo dalla neonata Esports Europe).

Si arriva al 14 maggio, data in cui c'è stata una riunione della Giunta Nazionale del Coni sul 'Sistema E-Sport'. Lo dice lo stesso presidente del Coni Giovanni Malagò, nella lettera indirizzata al presidente del Comitato Promotore E-Sport Italia Michele Barbone e pubblicata un po' ovunque: "E' prioritaria esigenza - dice Malagò - che si crei un soggetto rappresentativo di tutte le realtà nazionali ed in linea con i principi dell'ordinamento sportivo. A tal riguardo abbiamo concordato di darTi delega a svolgere, in coordinamento con l'ufficio Organismi Sportivi che si occupa dei riconoscimenti di nuove discipline, ogni attività utile all'unificazione delle realtà che operano in Italia nel settore dell'E-Sport. Tale nuovo soggetto potrà essere valutato, qualora si riscontri la presenza dei requisiti necessari, anche al fine di avviare un percorso di riconoscimento ai fini sportivi".

Beh, un po' politichese, ma l'apertura è assolutamente esplicita. Così esplicita che la Fide il 27 maggio non ha perso tempo: secondo l'ente il Comitato Promotore dovrà avere un "ruolo controllore", quindi non potrà essere parte attiva, diciamo 'governativa', del settore. Per non essere "controllore e controllato". Per questo Fide ritiene di essere "la sola federazione in grado di rispettare le procedure di riconoscimento quale Dsa del Coni" e per questo richiederà tale riconoscimento. In pratica si propone di essere lei riconosciuta come la 'federazione ufficiale' dell'esport italiano.

Si fa presto a dire 'istituzionalizzazione dell'esport', eh? Ancora non esiste la poltrona e già si cerca di occuparla. Battute a parte, qualcuno lo dovrà pur fare. E certamente è bene che ci sia 'gente del settore', e non solo, che so, forti associazioni/enti che si impongono per il loro storico ed organizzazione, senza però avere competenze e forse nemmeno mezzi, sicuro non la cultura, dell'esport.

Sulla barca che salpa credo che vorranno semplicemente salire un po' tutti. Tutti quelli che possono, perlomeno. Chi in questa giungla guiderà il processo dovrà accontentare la maggioranza, o meglio, scontentare il minor numero di soggetti e/o i meno influenti. Un meccanismo che suona più corporativista che rappresentativo, ma dopotutto, data la lentezza e forse la poca autorevolezza del legislatore, è anche inevitabile che questa possa essere l'unica via possibile. Preistoria, a pensarci, nel mondo di internet, ma da allora la 'legge del più forte' non ha mai cessato di esistere. Al Bano approved

'Il re senza una spada, la terra senza un re': il riconoscimento del Coni è l'Excalibur dell'esport?

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