rotate-mobile
Martedì, 16 Aprile 2024
DE RERUM ESPORT

DE RERUM ESPORT

A cura di Riccardo ‘Mobius’ Del Lungo

Esistono competizioni basate sui videogiochi. Tornei con premi milionari, giocati da giovani e giovanissimi, guardati da milioni di spettatori. Squadre, società, mercato. E’ il movimento detto ‘esport’, cioè e-sport, electronic sport. Sport elettronici. L’esport ha radici nel vivere quotidiano, ha la stessa dignità di qualsiasi altra attività. Il concetto sfugge agli ‘estranei’ del settore, i videogiochi stessi sono persino considerati come un retaggio di immaturità, un prodotto per bambini o nullafacenti. Gli appassionati a loro volta lamentano pregiudizio, superficialità e incomprensione. E’ invece tempo di aprirsi e provare a capirsi. Il mondo in cui viviamo è digitale da un pezzo: questo blog cercherà di interpretarlo, raccontando di esport e suoi contesti. N.D.R. Scrivo per piacere con ironia, franchezza e l’inevitabile approssimazione di chi prova a fare riflessioni e divulgazione. Se avete spunti, richieste, temi o giochi da approfondire: fatemi sapere.

DE RERUM ESPORT

Gli esport sono sport? No, ma anche sì!

Mi è capitato di seguire vari articoli su testate nazionali, di informazione generalista, dove la diatriba, posta proprio in questi termini di identificazione più o meno diretta, si è infiammata. Se nello scorso pezzo ho cercato di spiegare come l'esport sia semplicemente specchio della realtà, ora prendo di petto quella che sembra una grande questione: gli esport sono sport?

La risposta è ovvia: la domanda è sbagliata.

Dalle varie discussioni viste e fatte, ed anche ragionandoci un attimo, credo appaia evidente come la domanda sia mal posta dal principio. Si cerca di accomunare due settori da un punto di vista della sostanza, come se il 'nuovo' esport cerchi o pretenda l'identificazione con lo sport. Ma è un approccio inutile, perché è come chiedersi: una mela è una pera?

Ovviamente non sono la stessa cosa. E il passo dopo: possiamo paragonare le mele e le pere? E voi magari direte… no! E invece sì. Perché il cercare parallelismi è ben diverso che voler affermare una realtà oggettiva. E' sforzo mentale, è cercare similitudini fra due oggetti diversi. E questo si deve fare fra esport e sport: sono due cose diverse, ma - vi sorprenderà magari - con molti tratti comuni. Basta avere la calma e l'obiettività (o l'esperienza) per vederli. Il rapporto certezza/dubbio/pregiudizio sui videogiochi l'ho brevemente analizzato qua: "Siamo tutti (video)giocatori".

Se c'è qualcosa che gli addetti del settore esport cercano o pretendono, quello sì, è la dignità dell'attività nei suoi vari livelli, dall'amatoriale al professionale. Come nello sport. La questione è più complessa di quanto si creda, tanto per dirne una: non c'è ancora nemmeno un modo 'giusto' per scriverlo, "esport".

Cerchiamo di capire meglio cos'è l'esport e perché è simile agli sport.

Esport, definizioni: videogiochi competitivi, ma non ci sono regole

Si può intendere in diversi modi il concetto di esport. Di base possiamo dire che l'esport è l'attività di videogiocare all'interno di un sistema competitivo (torneo, campionato) gestito da un'organizzazione che ne cura lo svolgimento, secondo criteri di professionalità. A livello più ampio con esport si intende anche il movimento in generale, il settore, sotto l'aspetto cultural-sportivo ed economico. Un'influenza che è in crescita, anche in Italia, sia nel numero di interessati che come volume di affari (più di un milione di appassionati calcolati da Aesvi, il discorso è complesso ma la crescita è indubbia).

A rilevare nel nostro ragionamento è che, non essendoci alcuna legge in Italia che normi sull'argomento, non si hanno dei riferimenti certi sulla disciplina applicabile. Siamo quindi ben distanti dallo sport, ricco invece di regole e normative di settore, dove ogni attività ha tendenzialmente la sua lega di riferimento, il suo regolamento con tanto di norme stringenti sul gioco in sé e sulla parte professionistica (caratteristiche fisiche degli strumenti, procedure dei controlli e giustizia, etc).

In Italia l'attività esport non è riconosciuta. Le stesse squadre sono società sportive o usano altre forme associative 'adattate'. La figura del videogiocatore professionista non esiste. Ne derivano quindi i problemi circa contratti, sponsorizzazioni, premi per i tornei… il tutto in un contesto che certamente è diverso dallo sport: le discipline degli esport sono rappresentate dai videogiochi stessi, cioè i prodotti di proprietà delle aziende creatrici. L'esport è nato come attività competitiva sul gioco, per poi solo dopo essere considerato anche come una strategia di marketing. Il successo (o il declino) di un videogioco diventa, in paralleo, la diffusione (o la scomparsa) di uno sport.

Commenti esport-2

I commenti di chi non si pone nemmeno il problema di capire... emblematico chi dice che "non sa niente", però giudica

Esport, cos'è in concreto: allenamento e valori

Ecosistemi competitivi, seppure non normati, ci sono eccome negli esport, anche in Italia. Ci sono squadre, tornei/campionati, organizzazioni. Le articolazioni delle manifestazioni esportive ricalcano i modelli di quelle degli sport tradizionali. Ma il cuore della similitudine è nell'approccio all'attività.

Quando si parla di 'progamer', di videogiocatori professionisti, si parla di atleti. La preparazione per performare al meglio in un match, quale che sia il gioco, è identica a quella di uno sportivo tradizionale.

Si sviluppa la parte tecnica, con allenamenti tesi al miglioramento delle proprie abilità; si analizza la parte tattica, con lo studio delle migliori strategie da usare e degli stessi avversari per anticipare le loro mosse; si cura la parte fisica, perché l'esecuzione 'digitale' della prestazione passa sempre dal corpo. Così si guardano replay e videoregistrazioni per capire gli errori, si discute con allenatori e compagni, si fanno ritiri preparatori, si gioca e si mette in pratica la teoria studiata a tavolino. Sono pratiche e concetti identici a quelli sportivi.

Un aspetto dirimente è ritenuto la parte fisica dello sforzo. E' chiaro che la fisicità appia secondaria negli esport, e di fatto, nell'azione in sé, lo è. Ma non significa che non ci sia e non significa che debba sminuire gli esport. Semplicemente sono caratteristiche peculiari, come ad esempio gli sport di tiro (arco, piattello). Attengono quindi più alla coordinazione occhio-mano e relativi riflessi, alla concentrazione, alla velocità di esecuzione.

Non si deve poi dimenticare la cura della postura e la resistenza allo stress, fisico e mentale (che ha impatto fisico). E' noto che l'essere in forma aiuti tutti questi aspetti precedenti, non è un caso quindi che i team esport professionistici migliori tutelino i propri giocatori con programmi ginnici e/o promuovano l'attività sportiva ad integrazione dell'allenamento sul gioco.

Per ottenere risultati servono dedizione, impegno, sacrificio. Disponibilità, umiltà, spirito di squadra. E questo ci porta ai valori e li avete già notati: negli esport sono gli stessi dello sport. Il fatto che ci sia il tramite del computer nella prestazione rende l'immagine del quadro complessivo più sfumata, più legata magari alla comunicazione che ai volti sudati e stanchi, perché lo 'spettacolo' che si vede negli streaming (e in tv, sempre di più) è poi il videogioco giocato, cioè la prestazione digitale, che ovviamente non è fatta dai giocatori in prima persona.

La passione di chi gioca e segue i suoi beniamini (o il videogioco in sé) è la stessa degli sport. Una partecipazione, anche fisica, che sta prendendo sempre più piede, con eventi live sempre più importanti e grandi, anche in Italia.

Esport - sport: diversi, ma uguali

Siamo quindi alla resa dei conti: esport e sport sono due cose diverse, ma sono parenti stretti. Gli esport hanno assimilato molte caratteristiche degli sport, ma hanno una vita propria, indipendentemente dalla considerazione legislativa o dall'interesse mediatico. E' certo che una istituzionalizzazione sia un passo dovuto. Come e quando ciò avverrà è però legato sia ad una considerazione culturale del fenomeno, in divenire, ma forse, e soprattutto, da opportunità politico-economiche che meno badano alla realtà descritta in questo articolo.

Gli spunti sono tanti e da approfondire, ma spero sia chiaro come ci sia tanta 'realtà concreta' negli esport. Il prossimo articolo tratterà di questo. Porterà l'esempio di una personalità tragicamente scomparsa, sarà utile per ricordare che dietro gli schermi ci sono loro, ci siamo noi: persone, in carne ed ossa, che vivono e lavorano. Perché l'esport è anche lavoro. 

La vita, fra videogiochi ed esport: la storia del famoso 'TotalBiscuit', scomparso a 33 anni

PS. Come si scrive 'esport'?
Il mio parere personale, si sarà notato, è appunto 'esport'. Tratto la parola come un neologismo, fatto e finito, una derivazione sì di electronic-sport ma da considerare ormai di uso comune ed inglobato nel vocabolario. Come 'sport', è indeclinabile.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Gli esport sono sport? No, ma anche sì!

Today è in caricamento