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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Delirio di vita

Delirio di vita

A cura di Lucilla Vianello

Dopo un tumore come cambia l'intimità nella coppia

Sarebbe troppo stupido generalizzare o evitare di analizzare come cambia il rapporto sessuale con il proprio partner dopo aver avuto un tumore. Sento tantissime donne lamentarsi che non vengono più toccate dal'’asportazione del o dei seni. Neanche sfiorate. O uomini che dopo l'asportazione della prostata si sentono mutilati nella loro mascolinità e si chiudono e si allontanano. "Sono sempre io, toccami!" o "Ma non mi vedi? Come fai a voler fare l'amore con me in queste condizioni?".

Da qualsiasi angolatura si vede è fuori di dubbio che il sesso non è più lo stesso. Né per il malato. Né per chi gli sta accanto. I fattori sia organici che psicologici diventano inizialmente montagne impossibili da scalare. E qui entra in gioco l'AMORE. Quello vero. Quello che io purtroppo non ho avuto accanto durante la malattia (ma questa è un'altra storia). Parlatene e riparlatene, senza veli, senza remore, con amore. Questo il mio consiglio. Non retorica spicciola. Trovate dei momenti rilassanti. Con calma. Un film, un bicchiere di vino, una carezza leggera. Piccoli baci leggeri. Un bagno caldo con un po' di candele e della musica. Un massaggio. Donate piacere. Donate fiducia. Sia da un lato che dall'altro. Fermate in quel momento la malattia. Non le permettete di entrare anche nella vostra intimità. La mente è la miglior medicina del mondo e il piacere, il sesso è la miglior endorfina. Se state ancora insieme è perché il vostro amore si è fortificato e allora l'egoismo deve necessariamente sparire anche a letto specialmente se prima avevate un'ottima intesa sessuale. Ritrovatela. Reinventatela. Condividete le vostre fantasie sessuali e giocate amandovi. Dandovi. Siate sempre comunque voi stessi. Siete sempre bellissime. Siete sempre bellissimi. E chi vi ama lo sa.

Baciate quelle cicatrici. Amatele voi stessi per primi. Permettete a chi vi è rimasto accanto di toccarle. So quel che dico. Ci sono passata. Mi guardavo allo specchio non piacendomi. Mi guardavo il seno e quella cicatrice, odiandola. Ma, nel mio caso, lui la odiava più di me e chi ha letto il mio libro conosce la mia storia. Non so. Improvvisamente ero come menomata. E poi l'ansia. La menopausa indotta. Il fisico che cambia. La vita che cambia. Sono passati 4 anni. La mia strada ha cambiato direzione e ha incontrato due nuovi occhi e due nuove labbra che baciano ogni giorno quella cicatrice. Con dolcezza. Con delicatezza. Con AMORE. Quell'amore necessario come l'ossigeno per guarire. Per sentirmi donna completamente. Sensualmente. Con ogni mio difetto e con ogni mio pregio che prima non sapevo neanche di avere. Per cui, forza, accendete quelle candele e amatevi.

Un abbraccio,
Lucilla

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